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Studenti e Covid, universitari e non a Verona: chi chiede la Dad integrata, chi chiede l'obbligo vaccinale

Nasce il gruppo universitario veronese di "Unidad" per ottenere la Dad integrata alla didattica in presenza, mentre la Rete degli studenti medi Veneto auspica l'obbligo vaccinale

Si è costituto il gruppo veronese di "Unidad", ovvero gli studenti universitari che chiedono la Dad integrata alla didattica in presenza: «Unidad è un movimento nato nell'università di Torino durante il lockdown, - si legge nella nota del gruppo di Verona - poi costituitosi in gruppo informale a livello nazionale ed inserito nell'albo delle organizzazioni studentesche dell'iniveristà di Torino. Ad Unidad aderiscono anche l'associazione Studenti Caregiver e l'associazione Genitori Tosti».

I membri di Unidad quindi spiegano: «Esiste un manifesto nazionale in cui sono illustrate le istanze che si avanzano, per richiedere anche all'ateneo scaligero di attivare, in maniera permanente, la didattica in modalità a distanza e soprattutto di mettere a disposizione le registrazioni delle lezioni, nonché permettere a tutte quelle categorie svantaggiate di conseguire gli esami da remoto. Non parliamo solo di studenti con disabilità ma di lavoratori, caregiver familiari, mamme e papà single, disoccupati e chiunque per motivi economici sia discriminato dalla didattica in presenza a proseguire e completare il proprio percorso di studi». La sezione di Verona, rappresentata da Michela Staniscia ha attivato una petizione che già nelle prime 24 ore ha raccolto oltre 1.000 adesioni. 

Tra le richieste principali del movimento Unidad vi è l'«ammodernamento dell'istituto universitario nel rispetto dei diritti allo studio dei suoi studenti». Il manifesto di "Unidad", inoltre, intende «promuovere la prosecuzione e l’implementazione in tutti gli atenei della Dad quale prezioso strumento integrativo e complementare - non in sostituzione e mai in contrapposizione alla didattica tradizionale in presenza - anche in futuro, sulla scorta di quanto già sperimentato durante il periodo di emergenza sanitaria». Sempre nel manifesto di "Unidad" si legge dunque che «la Dad rappresenta per il nostro paese un’occasione indifferibile di evoluzione e per gli studenti un’opportunità inedita di approcciarsi all'istruzione universitaria, oltre a configurarsi come ulteriore elemento a garanzia del diritto allo studio».

Scarica il Manifesto UNIDAD

Rete Studenti Medi Veneto: «Obbligo vaccinale per gli studenti»

Su un altro versante si muove invece la Rete Studenti Medi Veneto che critica le nuove linee guida Covid per quel che riguarda il rientro a scuola, sottolineando come «la paura della Dad è tanta». Le richieste manifestate dalla Rete Studenti Medi Veneto sono di  «garantire diritto allo studio e diritto alla salute», evidenziado come il rientro in classe del 10 gennaio «doveva essere la prova di un paese che sa imparare dai suoi errori». 

Marco Nimis, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi Veneto, in particolare spiega: «Dobbiamo stimare che un 15% circa degli alunni minorenni non può accedere alla vaccinazione pur volendolo per l’influenza o l'esplicito divieto delle proprie famiglie. In questo la frammentazione delle opzioni di didattica tra alunni con vaccino e non assume a scuola tutt'altro valore. Il nuovo decreto prevede, infatti, che se in una classe esistono due casi di positività, gli alunni vaccinati con terza dose possano continuare la didattica in presenza, mentre chi non ha già la terza dose è costretto a seguire le lezioni in didattica a distanza. In una categoria, quella degli studenti, composta per una stragrande maggioranza da minori spesso non in grado di prendere decisioni in autonomia sulla vaccinazione, questo significa una limitazione dell’accesso al diritto allo studio che andrebbe in ogni modo risolto. Abbiamo accolto favorevolmente l'introduzione dell'obbligo vaccinale per gli over 50, avremmo auspicato questo passaggio anche per gli studenti».

Insomma, il messaggio è chiaro: meglio l'obbligo vaccinale esteso a tutti gli studenti con le lezioni in presenza, invece che il ritorno alla Dad. Così almeno la vede la Rete degli Studenti Medi Veneto: «Pensiamo che in questa fase complessa sia necessario fare il possibile per mantenere le scuole aperte e in sicurezza, garantendo tutti gli strumenti possibili agli studenti e al personale. L'emergenza sanitaria non riguarda solo il Covid, ma anche la salute mentale di noi studenti che è stata messa in crisi da questi anni di Dad e Ddi (Didattica digitale integrata, ndr). La presenza è una priorità, - conclude la Rete Studenti Medi Veneto - un primo passo è lo stanziamento dei fondi per lo screening nelle scuole, ma serve un impegno maggiore per garantire la piena gratuità di tamponi agli studenti e di Ffp2».

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