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Scuola, governatori preoccupati: «Si rischia falsa partenza». Presidi: «Lunedì centomila dipendenti assenti»

Il 10 gennaio si torna tra i banchi di scuola, ma le incertezze e le preoccupazioni su tale fronte non mancano

«Abbiamo approvato una serie di provvedimenti articolati, anche per la scuola. È stato ribadito il principio base e importante della scuola in presenza ma abbiamo anche regolato, per casi specifici e mirati, l'uso della Dad per 10 giorni. Siamo intervenuti per regolare una situazione che poteva essere fuori controllo come quella della formazione a distanza. Si tratta di un provvedimento ispirato dal buonsenso ed equilibrato». Sono queste le parola che il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi ha affidato ai microfoni di Sky Tg24, cercando di chiarire la linea del governo intenzionato a proseguire sulla via della didattica in presenza senza se e senza ma, nonostante gli appelli di medici e presidi favorevoli ad un rinvio di un paio di settimane per consentire a più studenti di vaccinarsi nel frattempo.

Anche da parte dei governatori di Regione non manca scetticismo dinanzi alla linea intrapresa dall'esecutivo nazionale. In Campania il presidente De Luca ha rinviato al 29 gennaio le attività in classe, con il ricorso alla Dad per tutte le scuole dell'infanzia, elementari e medie. Altri governatori, quali Emiliano in Puglia e lo stesso Luca Zaia in Veneto, al momento non prendono provvedimenti autonomi ma evidenziano il rischio concreto di una «falsa riapertura», con tante, forse troppe, assenze, quarantene, test e problematiche via via sempre più complesse da gestire che trasformerebbero in un calvario la didattica in presenza. 

A tal riguardo è lo stesso presidente dell'Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli ad evidenziare come «già in queste ore, il numero di studenti positivi, in alcune scuole, ha raggiunto l'ordine delle decine e addirittura centinaia e questo rende quasi impossibile attuare le procedure previste». Lo stesso Antonello Giannelli, interpellato dall'Ansa, poi aggiunge: «A mio avviso è molto improbabile che il sistema sanitario, nonostante il supporto delle farmacie nell'esecuzione dei tamponi per gli studenti della scuola secondaria, possa smaltire tempestivamente l'enorme carico di lavoro. Stimiamo che lunedì potrebbero essere assenti 100.000 dipendenti della scuola su un milione, tra docenti e personale Ata, ovvero un 10% del totale, per le più svariate questioni legate a Covid, quarantene e vaccini».

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