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Sciopero dei lavoratori Inail. «Avanti finché non migliorano le condizioni di lavoro»

Alta l'adesione alla protesta nazionale nelle sedi di Verona e Legnago. Chieste soluzioni alla carenza di personale e ad una strategia di informatizzazione dei servizi giudicata inadeguata

È stata buona l'adesione dei lavoratori veronesi dell'Inail allo sciopero di venerdì scorso, 21 aprile. Una protesta indetta in modo unitario dai sindacati Cisl, Cgil, Uilpa, Usb, Anmi, Confsal-Unsa, Dirstat, Fialp, Unsa e Flp. E che ha richiamato l'attenzione sulla richiesta di soluzioni urgenti rispetto alla carenza di personale e ad una strategia di informatizzazione dei servizi giudicata inadeguata.

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All'ingresso della sede di Via Cavour, a Verona, dove i lavoratori e le lavoratrici in sciopero erano almeno 30 su 44, venerdì si è formato un presidio spontaneo nell’ambito del quale sono state lette al microfono storie vere di casi di infortuni e malattie professionali, a testimonianza dell’alto valore sociale del servizio svolto dall'ente. Ed è stato poi ricordato che nelle sedi Inail di Verona e Legnago negli ultimi 13 anni sono stati persi 44 posti di lavoro e che oggi i lavoratori e le lavoratrici Inail in servizio sono 76 a fronte delle 120 unità che si contavano fino al 2010.

«L’obiettivo dello sciopero è stato sicuramente centrato, Verona ha fatto la sua parte e registriamo un buon riscontro anche presso tanti cittadini che si sono fermati ad ascoltare e a chiedere spiegazioni - ha dichiarato Elisabetta Rossoni, referente di Fp Cgil Verona - Adesso dovremo fare il punto della situazione e attendere un nuovo incontro a livello centrale per capire come portare avanti la lotta che sicuramente proseguirà fino a quando non verranno migliorate le condizioni di lavoro».

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