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Poco personale e difficili condizioni di lavoro, dipendenti Inail in sciopero

Protesta di tre ore indetta a livello nazionale per venerdì 21 aprile. Adesioni dalle sedi di Verona e Legnago

Dopo il presidio dei dipendenti Inps, ora sono quelli di Inail a protestare. Il personale delle sedi di Verona e Legnago ha aderito allo sciopero nazionale di tre ore indetto da Cisl, Cgil, Uilpa, Usb, Anmi, Confsal-Unsa, Dirstat, Fialp, Unsa ed Flp per venerdì 21 aprile. Sciopero proclamato nell’ambito del percorso di mobilitazione iniziato circa un anno fa per denunciare le difficili condizioni di lavoro in cui i lavoratori sono chiamati ad erogare i servizi.

In particolare, hanno sottolineato i sindacati veronesi, negli ultimi mesi si sarebbero verificati «quotidiani malfunzionamenti e blocchi dei sistemi informatici», che hanno reso ancora più problematico rispondere in modo efficace e tempestivo alle necessità non solo di infortunati e tecnopatici, ma anche di imprese e professionisti. «Ad esempio - hanno aggiunti i rappresentanti dei dipendenti di Verona e Legnago - Il rilascio fallimentare di un nuovo programma sperimentale per il pagamento delle prestazioni assicurative, applicato ai casi d’infortunio di tutta la Bassa Veronese, ha portato a gravi disservizi, senza che il personale nulla potesse fare per migliorare la situazione. Si sono aggravate cosi le criticità lavorative, legate alla condizione di cronico sotto organico che affligge le strutture veronese di Inail».

Una carenza di personale, tra l'altro, calcolata rispetto a fabbisogni del personale che i sindacati giudicano sottostimati e volti ad «assecondare le politiche di tagli lineari degli ultimi quindici anni che hanno portato l’intero istituto a contare nel 2022 solo 7.378 addetti a livello nazionale, per il comparto "funzioni centrali", a fronte di circa 3.200.000 imprese assicurate e circa 17.600.000 di soli lavoratori dipendenti non agricoli occupati nel privato e nel pubblico».

«Ad inizio 2010 nelle sedi di Verona e Legnago erano in servizio 120 lavoratori e lavoratrici, oggi siamo in 76 compresi i due ingegneri ex Ispels, ente inglobato a fine 2010 - hanno spiegato i sindacalisti scaligeri - Tale carenza per la provincia di Verona è significativa per i profili specifici come i medici legali, senza voler richiamare quella del settore ricerca ed ispettivo, in un momento in cui è difficile per tutta la pubblica amministrazione reperire personale qualificato tramite concorso. Ugualmente a breve il saldo tra neoassunti 2022 e pensionamenti lascerà sostanzialmente invariata la situazione di carenza fino ad oggi patita tra gli addetti amministrativi. A fronte dei gravosi carichi lavorativi richiesti ai singoli dipendenti, sempre più esposti alle reazioni scomposte dell’utenza, lascia senza parole l’incomprensibile ritardo nell’utilizzo degli strumenti contrattuali atti a valorizzare e sostenere il personale. Tutto ciò si verifica in un quadro generale che non prevede il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, già scaduto da un anno, in tempi in cui l’inflazione viaggia a due cifre».

Per questo anche i lavoratori di Verona e Legnago sciopereranno venerdì, chiedendo un cambiamento radicale delle politiche di Inail, perché si reperiscano le risorse umane e strumentali necessarie a garantire la tenuta dei servizi sul territorio.

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