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Attualità Strada dell'Alpo

«Licenziato perché vuole lavorare», sciopero al magazzino della Co.Cer Frutta

Samba Sarr e Mariapia Mazzasette di Flai Cgil Verona: «Nei periodi morti vengono lasciati a casa soprattutto i lavoratori sindacalizzati»

Flai Cgil Verona, il sindacato dei lavoratori del settore alimentare, ha indetto per oggi, 14 ottobre, uno sciopero di otto ore al magazzino della cooperativa Cernitrici Frutta (Co.Cer Frutta) di Strada dell'Alpo, a Verona. La cooperativa si occupa della cernita della frutta su appalto di Fruttital, una delle più grandi piattaforme di importazione della frutta del Nord Italia.

Con questa protesta, il lavoratori chiedono di modificare la politica della cooperativa sulla gestione dei cali di lavoro. «Cali che tendenzialmente vengono fatti scontare soprattutto ai lavoratori sindacalizzati - hanno lamentato Samba Sarr di Flai Cgil Verona e Mariapia Mazzasette, segretaria generale del sindacato scaligero - Una parte dei soci della cooperativa viene lasciata a casa nei periodi morti. Alcuni lavoratori finiscono così per percepire stipendi da fame, anche meno di 800 euro al mese, invece di 1.200 o 1.300 euro».

Flai Cgil ha già avviato un procedimento di verifica per condotta anti-sindacale, il quale sta facendo il suo corso. Ma a far precipitare la situazione, sarebbe stato il licenziamento di un lavoratore che si era rifiutato di rispettare la turnistica imposta, rivendicando il diritto contrattuale a lavorare per 40 ore settimanali. «Una mossa che segue l'irrigidimento della cooperativa di fronte alla recente impennata di iscrizioni al sindacato - hanno spiegato Sarr e Mazzasette - Si tratta di una assurda prova di forza che mette a rischio la stabilità economica e psicologica di decine e decine di famiglie in un momento già di per sé molto difficile. La gestione dei picchi, come quella dei cali di lavoro, deve poter essere sottoposta a soluzioni concordate anche con il sindacato in maniera da minimizzare l’impatto del ciclo economico sui bilanci delle famiglie dei lavoratori e delle lavoratrici, anche ricorrendo, se necessario e qualora ne ricorrano le condizioni, a istituti specifici come può essere la cassa integrazione, che assicurino continuità produttiva da un lato e sicurezza sociale dall’altro lato. Confidiamo dunque che la vertenza possa risolversi presto, e che i lavoratori tornino a ricevere un equo trattamento da parte della cooperativa».

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