rotate-mobile
Attualità

Ferrovie, sciopero contro le aggressioni del personale: «Adesione altissima a Verona»

La protesta dei lavoratori si è svolta il 9 settembre a livello nazionale. «Il punto, purtroppo non ancora sufficientemente compreso, è che ci deve essere una assunzione di responsabilità da parte di tutti perché non è un problema soltanto “aziendale”», ha detto il segretario provincale Filt Cgil Alessandro Poles

Altissima anche a Verona l’adesione allo sciopero nazionale di otto ore, indetto il 9 settembre dai lavoratori e lavoratrici dei servizi ferroviari per la sicurezza personale contro le aggressioni.
A dirlo è la Filt Cgil di Verona, che evidenzia come a testimoniare il dato ci siano anche le tantissime corse cancellate fin dalle prime ore del mattino, oltre al presidio che si è tenuto venerdì mattina alla stazione di Porta Nuova da parte di alcune decine di lavoratori e lavoratrici. Una misura dolorosa ma necessaria, dicono i sindacati, utile a sollecitare l’attenzione delle istituzioni locali che, a partire dalla Regione, finora avrebbero dato segno di scarsissimo interesse.

Una vertenza che, ricordano le sigle sindacali,  partita da macchinisti, capitreno e personale viaggiante in genere, ma si è rapidamente estesa tra gli addetti alla biglietteria, diventati anch’essi bersagli di episodi di violenza la cui frequenza durante l’estate ha raggiunto picchi ritenuti non più accettabili.

Dai tornelli all’intensificazione di controlli che facciano da filtro agli ingressi delle stazioni ferroviari: sono alcune delle soluzioni proposte. Come però sottolinea il segretario generale Filt Cgil Verona Alessandro Poles: «Il punto, purtroppo non ancora sufficientemente compreso, è che ci deve essere una assunzione di responsabilità da parte di tutti perché non è un problema soltanto “aziendale” ma anche di sicurezza pubblica che come tale richiede l’intervento delle istituzioni.
Il fenomeno è in forte crescita – continua Poles – con un’evidente escalation nelle ultime settimane: un capotreno aggredito a Venezia, due a Padova, un addetto alla biglietteria a Verona, senza contare tutte le aggressioni avvenute nei mesi scorsi e gli episodi che non vengono denunciati. Un'iniziativa di contrasto utile può essere rappresentata da attività specifiche di filtro in ingresso, eseguite a terra non solo dal personale aziendale, ma anche con ausilio delle forze dell’ordine e/o di infrastrutture fisiche dedicate (tornelli). Non è possibile che nessun capoluogo veneto sia dotato di tali strutture, come invece accade in tutte le principali città italiane. Il problema non riguarda solo i lavoratori, ma sono a rischio anche i viaggiatori. Viaggiare sicuri è un diritto di tutti».
Poles infine aggiunge che la vertenza verrà progressivamente estesa anche ai lavoratori del trasporto pubblico locale (gli autisti dei bus) «la cui condizione sappiamo essere tutt’altro che ottimale».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ferrovie, sciopero contro le aggressioni del personale: «Adesione altissima a Verona»

VeronaSera è in caricamento