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Attualità Centro storico / Piazza Bra

Fridays for Future, torna a Verona lo sciopero globale per il clima

Al mattino, corteo dalla stazione di Porta Nuova in Piazza Bra. Al pomeriggio, un presidio per chiedere che il Comune approvi la dichiarazione di emergenza climatica

Fridays for Future Verona, Extinction Rebellion Verona, Rete degli Studenti Medi, Unione degli Universitari si stanno preparando per il prossimo sciopero globale per il clima del 25 marzo 2022.

Durante la mattina del prossimo venerdì si svolgerà un corteo studentesco con ritrovo alle 9 sul piazzale della stazione di Verona Porta Nuova. Il percorso prevede il passaggio da Piazza Renato Simoni, Via Valverde, Piazza Pradaval e Corso Porta Nuova per poi concludere l'azione in Piazza Bra.
Gli slogan dello sciopero saranno #PeoplenotProfit e #earthfor99. I manifestanti chiederanno che l'attenzione dei governi e delle amministrazioni sia rivolta verso la crisi climatica e la creazione di sistemi basati sulla cura della comunità. Mettere quindi al primo posto la cura delle persone piuttosto che il denaro e la ricchezza di pochi.
Nel pomeriggio, poi, in Piazza Bra davanti a Palazzo Barbieri dalle 15 alle 17, si terrà un presidio promosso dalle associazioni di Cara Verona e organizzata da Fridays for Future Verona, XR Verona e Legambiente. L’azione è volta a denunciare la gravità della bocciatura della mozione per la dichiarazione di emergenza climatica presentata all’amministrazione di Verona dalle associazioni veronesi a settembre 2021. Tramite striscioni, cartelloni e interazioni con i passanti, i partecipanti spiegheranno che dichiarare l'emergenza climatica significa riconoscere un problema per poi affrontarlo anche tramite provvedimenti amministrativi.

Le istanze che saranno portate in piazza sono che i Paesi del nord del mondo risarciscano economicamente i Paesi che meno hanno contribuito alla crisi climatica, ma che più ne subiscono le conseguenze. Si vuole, inoltre, ottenere la fine della contrapposizione tra questioni sociali e questioni ambientali. La transizione ecologica non deve essere usata come scusa per giustificare delocalizzazioni, licenziamenti e precariato. Gli organizzatori dello sciopero globale chiedono inoltre un'educazione ambientale formativa nelle scuole per stimolare il pensiero critico degli studenti. E, infine, che termini il conflitto in Ucraina perché non esiste processo più inquinante della guerra.

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