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Covid, circa un sanitario su dieci in Veneto non è vaccinato. PD: «Preoccupante»

I consiglieri regionali del Partito Democratico: «Si faccia rispettare il decreto che prevede provvedimenti disciplinari per gli irriducibili». E proprio perché non volevano vaccinarsi, la Fondazione Pia Opera Ciccarelli sospende 18 oss

Secondo dati diffusi dalla Regione, 6.312 sanitari del Veneto su 60.203 sono ancora da vaccinare contro il coronavirus. «Un sanitario su dieci», hanno fatto notare i consiglieri regionali del Partito Democratico del Veneto, che li ritengono «numeri preoccupanti e per certi versi incredibili, considerato che da oltre un anno molti di loro sono in prima linea a combattere contro il virus». Il capogruppo PD in consiglio regionale Giacomo Possamai e i colleghi Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis hanno inoltre ricordato che «Da inizio aprile è entrato in vigore il decreto che prevede provvedimenti disciplinari per gli irriducibili: si faccia rispettare. Queste persone potrebbero trasformarsi in veicolo di contagio e non possiamo rischiare di ritrovarci al punto di partenza, con focolai in ospedali o rsa».

«Chi rifiuta il vaccino senza motivazioni deve essere immediatamente spostato ad altre mansioni che non mettano in pericolo i pazienti o, se non è possibile, sospeso dal lavoro, come prevede il decreto ministeriale - hanno aggiunto i consiglieri PD - Anche l'Ordine dei medici del Veneto chiede di intervenire. E nei giorni scorsi, il Tribunale di Belluno ha dato un segnale importante, dichiarando inammissibile il reclamo presentato da otto operatori sociosanitari di due case di riposo, che chiedevano il riconoscimento del diritto a non vaccinarsi senza dover incorrere in ferie forzate o sospensioni. È oggettivamente impossibile che oltre seimila persone siano tutte incompatibili con il vaccino, per motivi di salute o altro, ad esempio la gravidanza. Sappiamo che il Covid ha ritardato in modo drammatico molti interventi e la parte inerente la prevenzione: il pericolo, con la carenza di personale, è di aggravare la situazione. Occorre, quindi, anche capire quante assunzioni a tempo determinato possono essere fatte, così da coprire le esigenze immediate, oltre a programmare concorsi in base alle future carenze di organico. Più che negli ospedali, però, il problema del personale non vaccinato è particolarmente serio per rsa e cooperative, perché non hanno i margini del pubblico per assumerne di nuovo o per spostare gli addetti ad altre mansioni. Anche per questo è indispensabile insistere, senza sosta, sulla necessità di vaccinarsi».

E a tal proposito un ente si mosso nel Veronese. È la Fondazione Pia Opera Ciccarelli di San Giovanni Lupatoto, la quale gestisce nove strutture per anziani. La fondazione ha sospeso dal lavoro diciotto operatori socio-sanitari (oss) perché avevano rifiutato il vaccino anti-Covid. «Chi ha deciso di non vaccinarsi costituisce una possibile fonte di rischio per la struttura in cui lavora - ha dichiarato la direttrice Elisabetta Elio, come riportato Ansa - In alcune strutture per anziani, sia in altre province venete che nel Veronese, ci sono già stati focolai di contagio causati da lavoratori che non avevano voluto sottoporsi alla vaccinazione».

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