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Sanità e liste d'attesa. Approvato un nuovo piano regionale per gestirle

«Sono una delle realtà più complesse di un sistema sanitario, dove la perfezione è praticamente impossibile da raggiungere. Con questo Piano puntiamo ad avvicinarci il più possibile», ha detto l’assessore veneto Manuela Lanzarin

La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, ha approvato il suo Piano Regionale di Governo delle Liste d’Attesa (PRGLA) elaborato, come previsto dalla normativa, a seguito del Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa 2019-2021(PNGLA). Il documento è stato inviato al Consiglio regionale per l’espressione del previsto parere.

Il Piano del Veneto è composto da 25 diverse azioni, che vanno dalla definizione dei tempi massimi di attesa di tutte le prestazioni ambulatoriali e in regime di ricovero, all’apertura degli ospedali nelle ore serali e nel fine settimana; dalle modalità di utilizzo delle grandi apparecchiature diagnostiche all’elenco delle prestazioni soggette a monitoraggio; dall’attività sistematica di valutazione sull’appropriatezza e congruità delle prescrizioni, all’attivazione di servizi telematici per la disdetta di prestazioni già prenotate per creare spazio a chi è in attesa; dal governo del fenomeno della “prestazione non eseguita” per mancata presentazione dell’utente, alla presa in carico del paziente cronico; dall’acquisto di prestazioni aggiuntive in regime libero professionale, alla trasparenza e comunicazione sulle liste d’attesa; dallo sviluppo del sistema Cup on Line, all’accesso alla prenotazione anche attraverso le farmacie (il sistema “Farmacup”).

«È un sistema integrato di azioni, controlli e monitoraggi – sottolinea la Lanzarin – nella realizzazione del quale sarà fondamentale il ruolo di Azienda Zero, che abbiamo creato anche per la gestione di queste situazioni. Di certo – fa notare – fa piacere verificare come, rispetto al Piano Nazionale 2019-2021, il sistema veneto sia più avanti, fin dal 2016. I principi generali e le specifiche linee d’intervento nazionali – dice l’assessore – in realtà sono stati già attuati dalle normative regionali, in particolare la legge regionale 19 del 2016 con l’articolo 28 (Riduzione delle Liste d’Attesa); la legge regionale 30 del 2016 con l’articolo 38 (Interventi per il Governo delle Liste d’Attesa), la legge regionale 48 del 2018 (il Piano Sociosanitario Regionale 2019-2023). Con il nostro Piano, a seguito del quale le Aziende sanitarie dovranno predisporre i Piani Attuativi Aziendali entro 60 giorni, affiniamo ulteriormente le azioni, l’informatizzazione della gestione, la trasparenza delle agende, le modalità di prenotazione e disdetta».

Che il “sistema veneto” sia già più avanti rispetto a quello disegnato dal piano Nazionale lo attestano alcuni dati di confronto: sul fronte dei tempi massimi di attesa, il Veneto indica “entro 24 ore dalla prenotazione” per le urgenze (Classe U), mentre a livello nazionale si dice “entro 72 ore”. Per la classe D (differibile), il Veneto indica “entro 30 giorni dalla prenotazione”, mentre il Piano Nazionale fissa 30 giorni per le visite e 60 per la diagnostica. Per la classe P (programmabile), il Veneto dice “entro 60/90 giorni dalla prenotazione secondo l’indicazione del medico prescrittore”, mentre il limite fissato nazionale recita “da eseguire entro 120 giorni”.

Meglio il Veneto anche per le attese degli interventi chirurgici: stesse previsioni di quelle nazionali per le classi A (30 giorni dalla prenotazione) e B (60 giorni dalla prenotazione). Ma il Veneto fissa in 90 giorni dalla prenotazione l’attesa massima per la classe C, contro i 180 giorni nazionali. Per la classe D (la meno urgente), comunque il Veneto stringe i tempi rispetto alle indicazioni nazionali: 180 giorni dalla prescrizione, a fronte di un’attesa nazionale “entro i 12 mesi”.

Stessa situazione per le prestazioni ambulatoriali richieste in classe P (programmabile): il Veneto indica comunque un’attesa massima di 60/90 giorni secondo la prescrizione del medico, contro l’attesa nazionale fissata “Entro 120 giorni”.

«Le liste d’attesa – conclude l’assessore Lanzarin – sono una delle realtà più complesse di un sistema sanitario, dove la perfezione è praticamente impossibile da raggiungere. Con questo Piano puntiamo ad avvicinarci il più possibile, prendendo atto con soddisfazione che già ora stiamo facendo meglio di quanto previsto a livello nazionale per il triennio 2019-2021».

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