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Rottamazione delle vecchie stufe: «Altri 500 mila euro per i cittadini»

«Con il finanziamento anche per il 2019 di un bando volto alla rottamazione di vecchi apparecchi per il riscaldamento domestico, compiamo un ulteriore passo in avanti nella nostra quotidiana battaglia per il risanamento dell’aria»

«Con il finanziamento anche per il 2019 di un bando volto alla rottamazione di vecchi apparecchi per il riscaldamento domestico e la loro conseguente sostituzione con impianti a basse emissioni in atmosfera e ad alta efficienza energetica, compiamo un ulteriore passo in avanti nella nostra quotidiana battaglia per il risanamento dell’aria». È l’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin ad annunciare che la Giunta regionale ha approvato un nuova concreta azione in tema di antismog.

«Dopo aver finanziato tutte le domande pervenute nel 2018 – spiega l’assessore -, riproponendo un nuovo bando anche per l’anno corrente continuiamo a incentivare il ricambio delle vecchie stufe, tecnologicamente non in linea con gli standard europei, con nuovi impianti per l’acquisto dei quali garantiremo un contributo equivalente al 50% della spesa sostenuta dai cittadini, fino a un massimo di 5.000 euro a seconda del tipo di impianto acquistato».

Sono infatti previste due possibili tipologie: per l’acquisto di stufe, termostufe, inserti, cucine e termocucine a pellet, a legna o a biomossa legnosa sono previsti contributi fino a 1.600 euro; per l’acquisto di caldaie alimentate a biomassa, con classificazione del generatore almeno 4 stelle, fino a 5.000 euro.

«Per questa azione – prosegue Bottacin - abbiamo messo a disposizione dei cittadini ben mezzo milione di euro; inoltre, con l’obiettivo di essere maggiormente vicini a chi ne ha più bisogno, abbiamo inteso dare un peso determinante alla situazione economica del richiedente, prevedendo una priorità per le fasce di reddito più basse».

Le domande, il cui modulo sarà pubblicato sul BUR nei prossimi giorni, dovranno pervenire in Regione (all’Unità Organizzativa Tutela dell’Atmosfera) entro il 30 aprile 2019. Oltre al reddito, sarà valutato anche il carico di inquinanti presenti nel territorio di appartenenza del richiedente e, in subordine, si terrà conto altresì dell’ordine cronologico di arrivo delle domande, fino ad esaurimento delle disponibilità finanziarie.

«Sono davvero tante e con investimenti continui – conclude Bottacin - le azioni che stiamo perseguendo per combattere l’inquinamento atmosferico; dagli incentivi per la rottamazione delle auto private e dei veicoli commerciali passando per i sostanziosi investimenti per la messa in campo di mezzi pubblici di nuova generazione, treni e autobus a basso impatto ambientale, ma anche tanta informazione e sostegno agli enti locali per dotarsi delle adeguate cartellonistiche da mettere al servizio dei cittadini per le necessarie comunicazioni sulla qualità dell’aria, solo per fare qualche esempio. Con un obiettivo chiaro: tutelare l’ambiente stando al contempo al fianco dei cittadini».

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