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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Rotariani del Triveneto per le vaccinazioni: sono già 250 i volontari e medici contro Covid

«È un network di persone qualificate professionalmente che decidono di mettere a sistema il proprio talento per cercare di risolvere le più diverse istanze della comunità per il bene di tutti», spiega il Governatore del Distretto 2060 Diego Vianello

Sono oltre 250, ad oggi, i soci del Rotary e del Rotaract del Triveneto, medici e non solo, che hanno aderito a We Stop Covid, offrendo la propria professionalità per la campagna vaccinale contro il COVID-19, alcuni dei quali sono già all'opera nell'ULSS 9 Scaligera ed altri sono quasi pronti ad iniziare il loro lavoro nell'ULSS 2 Marca Trevigiana. Il Distretto Rotary 2060 (che riunisce i 91 Club Rotary presenti in Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige/Süd Tirol e Veneto) ha, infatti, promosso già a gennaio la creazione di una "task force" di medici ed amici del Rotary e della sua associazione giovanile Rotaract che sarà a disposizione non solo delle Regioni del Distretto ma in tutte le zone in cui sarà necessario un supporto, attraverso le Aziende Sanitarie di competenza, per affrontare la campagna di vaccinazione di massa contro il COVID-19.

Medici e volontari Rotary Club Triveneto

Sempre fin da gennaio, inoltre, i rotariani hanno anche avviato relazioni con le Direzioni Sanitarie dei diversi territori del Distretto 2060 per organizzare al meglio l'intervento dei medici e paramedici volontari: dialoghi dai quali è emersa anche la necessità di personale non medico, ossia di persone che possano organizzare e disponibilità dei sanitari ma anche le registrazioni e l'afflusso del pubblico nelle sedi deputate, svolgendo così mansioni essenziali per garantire un servizio efficiente ed ottimizzare tutti i tempi della campagna vaccinale. Il contatto diretto stabilito con i dirigenti delle Aziende Sanitarie ha anche permesso di mettere a punto le modalità della breve formazione circostanziata fornita ai volontari, che per operare in totale sicurezza saranno tutti vaccinati e beneficeranno di copertura assicurativa.

Il Rotary ha così potuto mettere a disposizione delle diverse ULSS una centrale organizzativa che provvederà a gestire le disponibilità e a programmare il lavoro dei medici e non medici secondo le esigenze comunicate di volta in volta dalle Aziende Sanitarie, che prevedono che saranno gli orari serali o festivi quelli in cui ci sarà maggior bisogno di volontari. Orari che soddisfano sia la necessità di estendere quanto più possibile gli orari delle giornate vaccinali, sia quelle di molti volontari rotariani impegnati nelle rispettive professioni negli orari diurni e nei giorni feriali. Oltre alla campagna avviata a Verona e quella in procinto di partire a Treviso (il 15 marzo) , sono stati già fissati gli accordi con le Aziende Sanitarie di Udine, Trieste e Bolzano e sono a buon punto i dialoghi per il supporto a quelle di Padova, Veneto Orientale, Venezia e Pedemontana.

Si è venuto così a creare una precisa ed efficiente modalità d'intervento che si è perfezionata di giorno in giorno grazie al dialogo e alla collaborazione tra le parti, che è stata anche mutuato da numerosi altri Distretti Rotary italiani (ossia le aree geografiche in cui è suddiviso il Rotary nel Paese) e che ha ottenuto anche la piena approvazione degli uffici centrali del Rotary International di Evanston (Illinois, USA). «Il Rotary è un'organizzazione di servizio alle comunità in cui i Club hanno sede. - spiega il Governatore del Distretto 2060, Diego Vianello - È un network di persone qualificate professionalmente che decidono di mettere a sistema il proprio talento per cercare di risolvere le più diverse istanze della comunità per il bene di tutti. Per questo subito dopo l'avvio delle prime vaccinazioni, immaginando la grande organizzazione a supporto delle stesse per riuscire a immunizzare quanto prima la popolazione, abbiamo rivolto il nostro appello ai soci di Rotary e Rotaract per essere di supporto. E oltre alla loro entusiasta partecipazione in grande numero, è entusiasmante anche come abbiano coinvolto in questa "task force" anche una ventina di volontari che rotariani non sono. Quella per le campagne vaccinali, d'altronde è una sensibilità e un'esperienza diretta che vede impegnati i soci del Rotary da oltre trent'anni, protagonisti di End Polio Now, campagna di vaccinazione globale contro la poliomielite che ha eradicato questa malattia in quasi tutti i paesi del mondo».

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