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Le azioni di Verona per prevenire il cancro nel libro «Ritorno alla vita»

Il capoluogo scaligero è stato la prima tappa della presentazione del volume edito da Guerini e scritto dall'oncologo Francesco Cognetti e dal giornalista Mauro Boldrini

Prima tappa Verona. E poi, a ruota, presentazioni in tutta Italia, a partire dal 16 luglio quando il libro approderà alla Camera dei Deputati. La fondazione Insieme contro il Cancro ha scelto la città scaligera per la prima presentazione del nuovo progetto editoriale «Ritorno alla vita. Conoscere, prevenire, sconfiggere il tumore». Il volume, edito da Guerini e scritto dall'oncologo Francesco Cognetti e dal giornalista Mauro Boldrini, è stato presentato a Palazzo Barbieri.
A raccontare il lavoro fatto per raccogliere interviste, dati e principali novità su cure e prevenzione, i due autori. Ma anche il sindaco Federico Sboarina, l'assessore alle politiche sociali Stefano Bertacco e il sottosegretario alla salute Luca Coletto, perché il volume racchiude anche numerose interviste fatte a presidenti di Regione e sindaci. Erano presenti anche il direttore dell'oncologia dell'Aoui (Azienda ospedaliera universitaria integrata) di Verona Michele Milella, la nutrizionista Clelia Bonaiuto e il chirurgo Carlo Adami.

Come viene riportato nel volume, solo nel 2018 in Italia sono stati colpiti dal cancro 194.800 uomini e 178.500 donne (31.850 nella Regione Veneto). La sopravvivenza a 5 anni ha riguardato il 63% delle pazienti e il 54% dei malati maschi.
Alla parte introduttiva sul cancro, nella quale vengono spiegati cause, numeri, principali cure, forme di prevenzione, riabilitazione e inserimento, seguono le testimonianze. Tra cui quella del sindaco Sboarina, che descrive le azioni messe in atto dall’inizio del suo mandato per incidere su quelli che sono i principali fattori di rischio: fumo, sedentarietà, inquinamento, cattive abitudini alimentari e scorretti stili di vita.
La seconda parte del volume racconta la storia di alcuni pazienti oncologici e riporta il glossario, ossia i termini corretti per descrivere la malattia, in tutti i suoi aspetti, dalla prevenzione alla cura.

Serve un cambio culturale, affinché le persone modifichino le proprie abitudini - ha detto Sboarina - Ecco perché stiamo lavorando sugli stili di vita, incentivando l'attività fisica tra i cittadini di ogni fascia d'età. In questa direzione vanno anche i Mobility Day, voluti proprio per far capire che si può lasciare l'auto a casa e contribuire alla diminuzione dell'inquinamento. Abbiamo una responsabilità nei confronti della salute dei cittadini, per questo ci stiamo muovendo, anche di concerto con le altre città, per interventi strutturati volti a migliorare la qualità dell'aria. Stiamo incrementando il numero di alberi in città, con numerose piantumazioni, e lavorando a diversi tratti di pista ciclabile che realizzeremo prossimamente, incrementando così i chilometri percorribili in sicurezza sulle due ruote.

«Da settembre intensificheremo ancor di più il lavoro di sensibilizzazione fatto nelle scuole - ha spiegato Bertacco - per promuovere quelli che sono i corretti stili di vita. I bambini infatti assorbono velocemente e a loro volta educano i genitori, portando a casa tutto quello che imparano. Questo libro, con le sue testimonianze, è la prova che gli amministratori possono impegnarsi concretamente a favore della salute dei cittadini e che la lotta contro il cancro può essere vinta».
«Un'evoluzione importante della ricerca ha fatto sì che, negli ultimi anni, vi sia stato un aumento dell'aspettativa di vita ma anche delle guarigioni - ha affermato Coletto - La prevenzione, infatti, è uno dei farmaci più importanti che abbiamo a disposizione. Ecco perché nel "Patto della Salute" promosso dal Ministero vorremmo inserire anche due importanti obiettivi riguardanti lo screening: da un lato l'incremento delle analisi in tutta Italia e dall'altro l’abbassamento dell'età per alcuni controlli, come gli accertamenti alla mammella e ai polmoni».
«Il messaggio che vogliamo lanciare è che le amministrazioni locali, regionali e nazionali devono impegnarsi per ridurre i 373mila nuovi casi di tumore che ogni anno colpiscono i cittadini italiani - ha concluso Cognetti - I rappresentanti istituzionali delle città e delle Regioni possono realizzare atti concreti per migliorare la qualità di vita e l'assistenza agli oltre tre milioni di pazienti oncologici italiani. Il 26% degli italiani, infatti, fuma regolarmente, uno su tre è sedentario e il 32% è in sovrappeso o addirittura obeso».

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