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Una foresteria per cicloturisti, una biblioteca e altro nell'ex Casa Colonica del Saval

L'assessore Luca Zanotto: «Mancano pochi passaggi tecnici e poi i lavori possono iniziare»

Ha i giorni contati lo stato di degrado in cui versa l'ex Casa Colonica, al quartiere Saval di Verona. Tra pochi mesi partono i lavori di ristrutturazione dell'edificio in Via Marin Faliero di proprietà comunale. Uno stabile circondato da un'area verde di circa 2mila metri quadrati, anch'essa interessata al progetto di recupero.

Il complesso, di proprietà del Comune dal 1978, era stato inizialmente dato in concessione ad alcune famiglie e solo nel 2017 l'amministrazione era tornata in possesso delle chiavi.
Al suo interno, spazi multifunzionali e flessibili, dove si pensa di poter offrire servizi innovativi come una foresteria per il cicloturismo e un'officina per la riparazione dei mezzi. E poi ancora: una biblioteca e una parco giochi; un infopoint di quartiere e un banco di comunità fruibile come bar, con professionisti in grado di accompagnare lo sviluppo di nuove attività associative e imprenditoriali.
L'obiettivo è restituire centralità all'ex Casa Colonica, concretizzando il percorso partecipativo avviato nei mesi scorsi con cittadini, residenti, associazioni e portatori di interesse. Una finalità in linea con la mission del progetto Steps, finanziato dall'Unione Europea, per fornire risposte alla sfida demografica in atto, agendo sul fenomeno della solitudine nella terza circoscrizione, la più popolosa di Verona. I fondi Ue finanziano per intero la prima fase dei lavori, circa 1 milione 150mila euro per il lotto 1, che comprende i lavori al piano terra dell’edificio. Un altro milione di euro servirà per la seconda fase dell’intervento (lotto 2), che sarà interamente a carico del Comune. Resta invece fuori dai finanziamenti già approvati, la riqualificazione della vasta aerea verde che circonda l’immobile, per la quale si procederà proseguendo il percorso partecipativo già avviato e coinvolgendo i cittadini anche nella gestione concreta del parco con progetti di condivisione del bene comune.

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(L'ex Casa Colonica al Saval)

Se pur non di pregio, l'edificio risulta vincolato dalla Soprintendenza come immobile significativo dell'edilizia rurale. La progettazione ne ha quindi previsto la tutela estetica, mantenendo l'aspetto attuale. Verranno invece completamente rifatti le parti strutturali e gli elementi di consolidamento, tetti e solai compresi.
Il lotto 1 prevede tutta la parte dei lavori incentrati sull'adeguamento statico e sulla messa in sicurezza dell'edificio e la ristrutturazione di tre spazi al piano terra che saranno i primi ad essere fruibili dalla comunità. Il lotto 2 riguarderà invece la rifunzionalizzazione del secondo e terzo piano dell’edificio, dove potrebbe trovare spazio una foresteria in risposta all’aumento del cicloturismo.

«Mancano pochi passaggi tecnici e poi i lavori possono iniziare - ha commentato l'assessore Luca Zanotto - Nonostante l'ex Casa colonica sia un edificio semplice, la Soprintendenza lo ha vincolato come immobile che testimonia l'edilizia rurale. La progettazione si è perciò concentrata sulla parte strutturale, sul consolidamento e la riqualificazione completa dell'involucro, tetti compresi. I primi ad essere fruibili saranno gli spazi al piano terra, che verranno messi subito a disposizione del quartiere. Così come l’area verde, un piccolo polmone che vivrà grazie al contributo diretto dei cittadini. La seconda fase dei lavori porterà ulteriori novità, l’idea è quella di sfruttare lo sviluppo del cicloturismo e la vicinanza della Casa con la pista ciclabile Adige-Sole con una foresteria e un’officina dedicate».

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