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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Leopardi delle neve, si amplia riserva in Mongolia. Esulta Parco Natura Viva

Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del parco di Bussolengo: «Messe totalmente al bando ogni attività incompatibile con l'ecosistema della Tost Nature Reserve»

Per decreto del governo della Mongolia, anche l'ultima fonte d'acqua è libera e i leopardi delle nevi potranno condividerne l'accesso con le 280 famiglie di pastori che abitano in un angolo remoto del deserto del Gobi. Sulle cartine occidentali, l'oasi di Khuvd Khurshuut è introvabile ma fino a poche settimane fa la legge la concedeva in uso esclusivo all'ultima licenza estrattiva dei Monti Tost, un habitat a lungo conteso tra imprese minerarie, pastorizia e fauna selvatica. «Oggi invece - ha annunciato Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva di Bussolengo - il bando totale di ogni attività incompatibile con questo ecosistema è realtà e la Tost Nature Reserve ha annesso altri 150 chilometri quadrati, raggiungendo un'estensione totale di 8.965: si tratta dell'unica area protetta della Mongolia specificamente in forza della presenza del leopardo delle nevi».

Già proclamata nel 2016, la riserva mongola venne istituita revocando tutte le licenze estrattive tranne una: quella che gestiva la preziosa oasi. A condurre una battaglia fondamentale per una specie a rischio di estinzione, che in Mongolia sopravvive con una popolazione tra i 500 e i 1.000 esemplari, non solo è stato lo Snow Leopard Trust di cui il Parco Natura Viva è partner, ma anche e soprattutto la popolazione locale. «I pastori nomadi che conducono il proprio bestiame sull'altopiano asiatico - ha spiegato Avesani Zaborra - hanno capito perfettamente che lasciare accessibili le risorse naturali avrebbe garantito la sopravvivenza delle proprie attività, dei leopardi delle nevi e delle loro prede nell'unico equilibrio possibile per non consegnare alla distruzione la propria terra e la sua biodiversità: quello della convivenza».

Gli sforzi della popolazione locale sono stati coordinati da Surenkhuu Luvsan, una donna pastore che da 18 anni si fa carico del grido di aiuto che arriva dalla fauna selvatica del deserto del Gobi. «Nei novemila chilometri quadrati ora integralmente protetti - conclude Avesani Zaborra - vivono tra i 12 e i 15 leopardi adulti, che ogni anno mettono al mondo dei piccoli. È un ottimo numero per una specie solitaria, che ha bisogno di un grande territorio individuale e che soffre di un declino continuo. Ma ora, nessuno avrà più problemi di accesso all'acqua».

E i leopardi delle nevi si possono ammirare anche al Parco Natura Viva, dove è ospitata una giovane coppia formata da Nudan e Samira.

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