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Il Veneto approva la riforma degli organi di gestione dei parchi regionali

Cambia tutto, dunque, anche per il Parco della Lessinia, che come gli altri sarà retto dalle nuove "Comunità del Parco" di cui faranno parte i sindaci dei comuni toccati dai parchi più altre persone nominati dalla giunta regionale

Il consiglio regionale del Veneto ha approvato la riorganizzazione degli organi di gestione dei parchi regionali, parchi tra cui rientra quello della Lessinia.

I parchi regionali, d'ora in poi, saranno gestiti dalle cosiddette "Comunità del Parco", organi che saranno composti dai sindaci dei Comuni toccati dalla superficie dei parchi e da persone nominate dalla giunta regionale, la quale avrà il compito di vigilare sull'operato delle "Comunità del Parco".

L'ottica di fondo - ha commentato l'assessore regionale Cristiano Corazzari - è quella della semplificazione e della razionalizzazione della gestione, oltre che del controllo della spesa pubblica. Con queste finalità uno dei risultati principali è che la normativa punta ad includere i cinque parchi veneti in un sistema coerente e coordinato. Grazie alla discussione in aula e agli emendamenti accolti, il testo è stato ulteriormente migliorato, puntando a rendere più snelli ed efficaci gli strumenti operativi e gestionali degli enti parco nello svolgimenti dei loro compiti sia in termini di tutela dei beni ambientali e del patrimonio naturale, sia come risorsa economica, tenendo conto delle peculiarità di ciascun territorio.

Contro questa riforma della governace dei parchi regionali ha votato il Partito Democratico.

È una legge che mortifica i territori - ha spiegato Graziano Azzalin - Questo provvedimento doveva servire a rilanciare le aree protette e responsabilizzare le comunità che le abitano, invece finirà esclusivamente per rafforzare, ancor di più, il potere del governatore. Zaia si riempie la bocca di autonomia, ma l’'azione della giunta va in direzione opposta con un'ingordigia mai vista. Altro che centralismo romano. Questa legge esclude le comunità locali dalla programmazione e dalla gestione dei parchi e vengono tenute fuori anche le associazioni ambientaliste.

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