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Attualità Centro storico / Piazza Bra

Domenica Verona si tuffa nel Medioevo, si rievocano le nozze di Cangrande

Un corteo partirà dall’Arsenale e arriverà a Piazza dei Signori, passando per Piazza Bra dove si esibiranno gli sbandieratori del Corteo Storico della Repubblica di Firenze

Nel pomeriggio di domenica prossima, 30 ottobre, un corteo in costume d'epoca attraverserà le vie del centro e un gruppo di sbandieratori fiorentini si esibiranno in Piazza Bra per rivivere i fasti della Verona di Cangrande celebrato anche da Dante nel XVII Canto del Paradiso.
Domenica, si terrà la nona edizione della rievocazione storico-romanzata delle «Nozze di Cangrande della Scala con Giovanna di Svevia, Principessa di Antiochia», evento organizzato dall'associazione Amici del Teatro di Verona in collaborazione con il Comune.
La rievocazione, oltre a rendere omaggio alla figura e all'opera di Cangrande della Scala, sottolinea ancora una volta la grande tradizione nazionale di costume, cultura popolare, e folklore di Verona che, oltre al Bacanal del Gnoco, è anche presidenza nazionale delle Maschere Italiane.

Il corteo partirà alle 15 dall’Arsenale per poi attraversare il Ponte di Castelvecchio, Via Roma e fare sosta in Piazza Bra, dove ci sarà l’esibizione degli sbandieratori del Corteo Storico della Repubblica di Firenze. Si prosegue poi per Corso Portoni Borsari, Piazza Erbe per arrivare in Piazza dei Signori, dove si svolgerà la cerimonia finale del ricordo delle nozze del giovane Cangrande.

La storia rievocata è quella Giovanna di Svevia, la quale stava andando in Germania a sposare un nobile tedesco, ma fece sosta a Verona per salutare la sorella Costanza, moglie di Bartolomeo I della Scala. Cangrande la conobbe e si innamorò di lei, sposandola nel 1308.
Dal matrimonio con Giovanna, nacquero poi cinque bambine, impossibilitate ad ereditare il titolo per la legge Salica vigente in Italia. Dopo la morte di Cangrande, a Treviso il 22 luglio 1329, il titolo passò ad Alberto II e Mastino II, figli di suo fratello Alboino. I nipoti non ebbero il carisma e la capacità del loro zio, tanto che Verona fu preda prima dei Visconti, e poi di Venezia.

L’iniziativa è stata presentata (qui il video) dal presidente della commissione cultura Alberto Battaggia, dal presidente della prima circoscrizione Lorenzo Dalai, dal consigliere di amministrazione di Agsm-Aim Francesca Vanzo, dall'ideatore e regista Alessandro Bravi e dal presidente del Centro Coordinamento Maschere Italiane Valerio Corrari.

«È una rievocazione suggestiva che ricorda Cangrande, un grande mito e una realtà della nostra storia - ha esordito Battaggia - L'evento, che permette di rivivere una storia affascinante, è anche coraggiosa e non semplice da organizzare, perché mette insieme la ricostruzione storica, i costumi e un impegno per l’utilizzo delle vie della città».
«Ho assistito a molte manifestazione come queste in Toscana, dove c’è una tradizione ampia e vissuta riguardo al nostro ricco Medioevo - ha spiegato il presidente Dalai - Anche il periodo Scaligero è stato di grande splendore per Verona, come testimoniato dal matrimonio che sarà rievocato, purtroppo terminato quando è morto Cangrande, iniziando la sua decadenza dopo più di cento anni di storia ai massimi livelli».

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