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Il prestigioso "Premio Maria Paola Belloni" al giovane cardiochirurgo veronese Torregrossa

Il riconoscimento al giovane medico nato a Verona ed oggi in servizio all'Ospedale "Mount Sinai St. Luke" di New York, è giunto per la sua ricerca sulla cardiochirurgia robotica

Venerdì 1 Febbraio dalle ore 16.30, presso la Sala delle Edicole nel Palazzo del Capitanio di Padova, verrà premiato il vincitore della terza edizione del Premio Maria Paola Belloni, istituito per studenti e ricercatori di ambito medico-scientifico. L'università degli Studi di Padova, in collaborazione con l'Associazione Alumni e l’Associazione degli Amici dell’Università di Padova dal 2016, anno di istituzione del premio, ricorda così la figura di Maria Paola Belloni, imprenditrice nel campo biomedico della medicina di laboratorio, con un premio dell'ammontare di 5000 euro al ricercatore che si è particolarmente distinto nel campo delle scienze mediche.

Il bando, da ormai tre anni, è diventato un'opportunità per laureati e studiosi dell'istituto patavino di mettersi in gioco con progetti ed esperienze strettamente legati all'area medico-scientifica, di cui la stessa Belloni faceva parte. Il premio è rivolto ai laureati dei corsi di laurea magistrale afferenti alle Scuole di Medicina e Chirurgia e di Scienze che con la loro attività si sono contraddistinti per l’alta qualità e innovazione, contribuendo in modo significativo all’immagine positiva dell’Ateneo e alla valorizzazione delle sue eccellenze.

Il vincitore di questa terza edizione è il Gianluca Torregrossa, giovane medico veronese specializzato in cardiochirurgia, attualmente in servizio presso l’Ospedale Mount Sinai St. Luke di New York a Manhattan con l’incarico di "Associate Director of Robotic Heart Surgery". Il riconoscimento arriva grazie alla sua ricerca sul tema della cardiochirurgia robotica. Gianluca Torregrossa, “alumno” dell’ateneo patavino, si è laureato all’Università di Padova nel 2006 in medicina e chirurgia, discutendo una tesi sperimentale sullo studio delle valvole cardiache bio ingegnerizzate. Già negli anni della specializzazione, attraverso le sue ricerche, si è occupato di trapianto cardiaco e assistenze artificiali con lo scopo di trovare un sostituto valvolare biologico in grado di essere perfettamente compatibile con l'uomo.

Nel 2011 Torregrossa ha partecipato al team chirurgico che ha effettuato il trapianto del primo cuore artificiale in Italia, divenendo il medico di riferimento per i successivi 4 anni del paziente più longevo al mondo supportato con tale tipo di assistenza. A soli 35 anni nel 2016 Torregrossa è entrato a far parte della Faculty del dipartimento di Cardiochirurgia del Mount Sinai con il ruolo di Assistant Professor. Nel 2017 ha vinto la borsa di studio della American Association of Thoracic Surgeons “Cox Maze Fellowship” ed inizia un percorso formativo sul trattamento mini invasivo chirurgico.

Torregrossa è nato a Verona nel 1981 e si è diplomato presso il Collegio Navale Morosini di Venezia, dove ha conseguito il diploma di maturità scientifica nell’anno 2000 col massimo dei voti. Ha al suo attivo più di 3000 interventi in sala operatoria. Svolge inoltre funzioni di Insegnante di cardiochirurgia presso l’Università Icahn School of Medicine di New York. «Con questo premio abbiamo voluto sostenere dei giovani che possono veramente contribuire all'innovazione - ha spiegato Federico Regazzo, figlio della Belloni che ha istituito il premio 3 anni fa e General Manager di Data Medica - come è sempre stato nello spirito di mia madre, Maria Paola Belloni».

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