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Verona, nessuna nuova restrizione per uscire e Sboarina insiste col Governo per i fondi

Il sindaco non firmerà una nuova ordinanza più stringente sulle "passeggiate" e continua a sottolineare l'importanza di ricevere da Roma il denaro necessario per tappare i buchi provocati da questa pandemia e ripartire

Nel corso del punto stampa che come di consueto, in questo periodo di pandemia e quarantena, si è tenuto in diretta streaming, il sindaco di Verona Federico Sboarina ha ritenuto opportuno fare chiarezza su alcune questioni. 
Sabato il primo cittadino ha fatto presente che non si potranno tenere le consuete celebrazioni per la Festa della Liberazione del 25 aprile, ma anche che non ci saranno nuove restrizioni per uscire di casa e che partiranno le sanificazioni degli ufficili comunali in vista della loro riapertura. 

FESTA DEL 25 APRILE - Le celebrazioni per il 25 aprile, su specifica indicazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, non si terranno nella consueta forma, ma prevedono esclusivamente la deposizione di corone, davanti ai monumenti ai caduti, da parte delle Istituzioni.
A livello nazionale, infatti, la circolare precisa che a causa “dei provvedimenti restrittivi legati all’emergenza sanitaria per la diffusione del coronavirus Covid – 19, quest’anno non si terrà la tradizionale deposizione all’Altare della Patria da parte del Presidente della Repubblica, né sono previste cerimonie coordinate dai prefetti”.
A livello locale, invece, la circolare chiarisce che a “eventuali iniziative di deposizione di corone presso i monumenti ai caduti” potrà prendere parte la “sola Autorità deponente, evitando il coinvolgimento di altre autorità o formazioni militari e comunque escludendo qualsiasi forma di assembramento della popolazione”.

«Mi sono confrontato con il prefetto Cafagna – ha detto il sindaco – e, nel rispetto di quanto indicato ieri (venerdì, ndr) dalla Presidenza del Consiglio, non si terranno celebrazioni pubbliche per la festa del 25 aprile, ma ci sarà solo la deposizione delle corona. In accordo con il prefetto, la deposizione sarà fatta dallo stesso prefetto e dal sindaco».

SANIFICAZIONE UFFICI COMUNALI - Nei prossimi giorni, grazie alla collaborazione con il generale Giuseppenicola Tota, comandante delle Forze Operative Terrestri di Supporto, il personale dell’esercito sarà impegnato nelle attività di sanificazione di spazi e uffici comunali in vista della loro riapertura la pubblico.

«Ringrazio il generale Tota per la grande disponibilità dimostrata anche in questa occasione – ha detto il sindaco Sboarina -. Su indicazione del Comune, nei prossimi giorni, partirà una grande opera di sanificazione, da parte dell’esercito, di tutti quei luoghi che prevedono la riapertura al pubblico. È un’attività preventiva per garantire la sicurezza sia del personale comunale sia dei cittadini che dovranno accedere a quegli spazi. Prima della riapertura, quindi, questi uffici saranno completamente sanificati».

STANZIAMENTO PUBBLICO - Governo, Anci e Province si stanno confrontando sulle risorse da destinare agli enti locali per far fronte all’emergenza Coronavirus. Ad oggi, a livello nazionale, si sta discutendo di uno stanziamento pari a 3,5 miliardi di euro, di cui 3 miliardi da destinare a Comuni e città metropolitane e 500 milioni alle Province. Sul tema il sindaco Sboarina ha ribadito due concetti fondamentali: che questa somma è accettabile solo se considerata come prima parte dei finanziamenti e che vanno adeguatamente definiti i parametri di ripartizione perché i Comuni virtuosi, ancora una volta, non siano danneggiati. Questo sarà anche il tema della prossima video conferenza con i sindaci dei capoluoghi veneti.

«Ricordo che Anci aveva chiesto al governo uno stanziamento complessivo di 5 miliardi – ha sottolineato il sindaco – e che 3,5 miliardi sono accettabili solo se rappresentano una prima tranche. In nessun caso possono essere l’ammontare complessivo dello stanziamento perché Verona, così come gli altri Comuni, deve poter garantire il proprio equilibrio di bilancio per continuare ad erogare i servizi essenziali ai cittadini. Pertanto, come sindaci ci aspettiamo di ottenere dal governo l’intera somma, corrispondente alle mancate entrate assolutamente dimostrabili. Le stime per il nostro Comune parlano di uno squilibrio di 50 milioni, non è nemmeno pensabile che una simile cifra possa essere lasciata sulle spalle dei veronesi, perciò noi chiediamo il ristoro completo degli ammanchi determinati dall’emergenza. Altro punto centrale sono i criteri di ripartizione. Non esiste che i Comuni virtuosi siano penalizzati rispetto a quelle amministrazioni che non lo sono e che passi la logica per cui i virtuosi hanno bisogno di meno risorse. Se c’è un dato che questa emergenza ci ha insegnato è che non si possono più buttare risorse per tappare buchi. Su questo punto, insieme ai sindaci delle città venete, saremo intransigenti. Tutti siamo stati colpiti da questa emergenza, non solo chi è meno virtuoso, e in una logica di ripartenza vanno definitivi parametri che garantiscano una distribuzione equa delle risorse. Li andremo a proporre noi e se non fossimo ascoltati, siamo pronti a fare le barricate e ad andare a Roma».

INCONTRO CON SINDACATI E ORDINI PROFESSIONALI - Sono già in calendario, la settimana prossima, gli incontri con le organizzazioni sindacali e con gli Ordini professionali della città. La riunione con i sindacati, alla quale saranno presenti anche il presidente della Provincia Manuel Scalzotto e della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 9 Flavio Pasini, metterà al centro della discussione l’impatto dell’emergenza sul mondo del lavoro anche da un punto di vista sanitario.

«Questi incontri – ha chiarito il sindaco – sono parte dei tavoli aperti con le rappresentanze economiche del nostro territorio. È necessario capire quale è l’impatto, anche a livello provinciale, dell’attuale situazione sul mondo del lavoro e nell’ambito dei professionisti che, come altre categorie, sono in sofferenza. Ci incontriamo per raccogliere criticità e richieste».

SENZATETTO - Sabato mattina la pattuglia presente in piazza Bra è intervenuta per soccorrere una persona, sdraiata su una panchina in precarie condizioni di salute. Riscontrato che aveva tosse e, probabilmente, febbre è scattato il protocollo per persone positive al Covid – 19 e la sanificazione della panchina.

«Si tratta di una situazione che ci eravamo preparati ad affrontare – ha chiarito il sindaco Sboarina – perché alcune problematiche sono legate anche a fragilità sociali. Già da giorni, e in collaborazione con Prefettura, curia ed esercito, siamo impegnati su questo fronte e via via stiamo trovando sistemazione a queste persone, senza troppa enfasi».

NESSUNA NUOVA ORDINANZA RESTRITTIVA PER USCIRE DI CASA - Il sindaco non firmerà una nuova ordinanza per definire la distanza da casa entro la quale è possibile uscire. Pertanto, l’ordinanza regionale che stabilisce che si può uscire in prossimità e nelle vicinanze delle proprie abitazione, non sarà ulteriormente definita o limitata dal Comune.

«Visto l’andamento positivo e l’atteggiamento dei veronesi – ha chiarito il sindaco Sboarina – ritengo che non ci sia la necessità di interventi più restrittivi. I veronesi hanno dimostrato maturità e senso di responsabilità e, in un’ottica di progressivo e attento ritorno alla normalità, non ci saranno ulteriori limitazioni rispetto all’ordinanza regionale. Parchi e aree verdi rimangono comunque chiusi perché si tratta di un provvedimento stabilito dal Dpcm, sul quale il sindaco non può intervenire».

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