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Porta Nuova torna a brillare: concluso il restauro iniziato più di un anno fa

A settembre era stato svelato il lato che si affacciava sul corso che porta al cuore di Verona e il 3 febbraio è stata la volta degli altri tre. «Un recupero davvero bellissimo e naturale», ha detto il sindaco Federico Sboarina

Torna a splendere Porta Nuova a Verona, dopo un restauro durato oltre un anno. A settembre erano stati tolti i teli dalla facciata del monumento che guarda verso il corso e il 3 febbraio è stata la volta degli altri tre lati, pronti per mostrarsi ai cittadini e ai turisti che, si spera, torneranno presto a Verona.
Prima di quello appena concluso, l'intervento più recente risale a più di 20 anni fa, limitandosi alla pulizia dei paramenti e al disboscamento delle erbacce.

Il corposo restauro che ha riguardato la principale porta d'ingresso cittadina ha preso il via ufficialmente nell'ottobre 2019 e si sarebbe dovuto concludere entro l'estate scorsa: lo stop forzato causato dal Covid e le limitazioni imposte dalla pandemia, hanno ritardato solo di qualche mese la consegna dell'opera, grazie anche ad una forte accelerata sui tempi del cantiere. 

La Porta di ingresso alla città è stata protagonista del primo restauro con sponsor realizzato su un monumento cittadino. Una formula che, per effetto del Decreto legislativo del 18 aprile 2016 (articoli 19 e 115), ha permesso all'Amministrazione di avvalersi della formula della 'sponsorizzazione tecnica', ottenendo così il restauro completamente gratuito dell'edificio storico, per un'operazione a vantaggio dei veronesi ma anche dei turisti. Il tutto, a costo zero per il Comune.

Le spese del restauro sono state infatti a carico del Raggruppamento temporaneo che si è aggiudicato il bando per la sponsorizzazione tecnica riguardante l'intervento di Porta Nuova, con a capo la ditta The Media S.r.l., leader a livello nazionale nel settore sponsor, Tieni Costruzioni 1836 S.r.l. incaricata dell’esecuzione dei lavori e DMA Associati S.r.l. per la parte dei servizi tecnici.

Circa un milione di euro il costo dei lavori, progettazione compresa. Un restauro complesso e minuzioso, fanno sapere da Palazzo Barbieri, che non ha risparmiato nemmeno un centimetro della Porta: dalla rimozione delle erbacce e delle sterpaglie presenti tra i muri e sul tetto, alla rimessa in pristino delle masse lapidee, dalla sigillatura al restauro conservativo, fino alla ripresa del colore naturale delle murature, ogni piccolo intervento ha contribuito al risultato finale.

Porta Nuova come appare dopo il restauro-2

Un ruolo da protagonista nel restituire splendore al monumento l’avrà poi l’illuminazione. Le luci infatti, pur tenendo conto delle peculiarità specifiche di Porta Nuova, sono state progettate per diventare elemento di design, con installazioni realizzate apposta per Verona.

Viste le caratterstiche storiche e artistiche del monumento, il progetto di conservazione e valorizzazione è stato vagliato dalla Soprintendenza, che ne ha seguito l’evoluzione per gli aspetti di competenza.
Completata la parte esterna, l’attenzione può spostarsi all'interno, più di 3 mila metri quadrati di superficie da ripulire e riprogettare, per rendere la Porta omogenea e usufruibile, attraverso un progetto che la renda visitabile in sicurezza, tetto compreso.

Mercoledì mattina il sindaco Federico Sboarina si è recato sulla Porta per vederne l’esito dei lavori con l’assessore ai Lavori pubblici Luca Zanotto, il soprintendente Vincenzo Tinè e l'ingegner Francesco Tieni per la ditta Tieni Costruzioni.

«Un recupero davvero bellissimo e naturale, che ha ridato a Porta Nuova il suo antico splendore ma preservandone le caratteristiche originali – ha detto il sindaco-. È un intervento a cui tenevamo parecchio e che abbiamo realizzato nonostante i mesi di difficoltà legati alla pandemia. Anche questo è un segnale di ciò che stiamo facendo per restituire ai veronesi e ai tanti turisti che arriveranno una città sempre più bella e fruibile. Ricordo che erano davvero decenni che non si interveniva su questo monumento, negli anni passati ci si limitava a qualche pulizia o a liberare la Porta dalle erbacce. Questo è uno dei simboli cittadini, il biglietto da visita per chi arriva a Verona, era impensabile lasciarlo nell’incuria. Valore aggiunto del progetto è che, grazie alla formula della sponsorizzazione, non è costato un euro all’Amministrazione. Ora possiamo concentrarci su come renderla fruibile e valorizzarla ancora di più».

«Dopo un breve stop forzato durante il lockdown, i lavori su Porta Nuova sono ripresi spediti per recuperare il tempo perso - spiega Zanotto-. È stato fatto un lavoro senza precedenti, tenendo conto che avevamo a che fare con un monumento di elevato pregio e per il quale sono state necessarie le dovute cautele. Stiamo giù ragionando sugli interni, su come procedere per un restauro che riguardi Porta Nuova nella sua totalità, l’ideale sarebbe utilizzare la formula della sponsorizzazione anche per questi spazi. L’obiettivo finale è certamente quello di aprire il monumento al pubblico».

«Quando un anno fa sono arrivato a Verona, la Porta era già impacchettata per il restauro – ha aggiunto il soprintendente Tinè-. Oggi la vediamo finalmente sgombra dai ponteggi, che tuttavia hanno consentito un lavoro davvero curato, filologico, complicato, che è stato strettamente seguito dai nostri funzionari insieme al Comune e alle ditte incaricate. Condivido la prospettiva dell’Amministrazione di farla diventare di nuovo ‘porta’, una sorta di hub veronese in cui si prende contatto con la storia della città».

Foto di gruppo davanti a Porta Nuova restaurata-2

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