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Cambio in corsa per il recupero dell'ex Arsenale di Verona: «Per l'affidamento dei lavori si procederà con una gara unica»

Per rispettare i tempi del Pnrr il Comune di Verona fa sapere di aver rivisto l’impostazione per la realizzazione dei lotti 1 e del lotto Pnrr, i cui lavori saranno oggetto di «una gara unica che sarà messa a bando a breve»

In relazione al recupero dell'ex Arsenale, il Comune di Verona ha fatto sapere che per i prossimi lavori si procederà con «una gara unica, che sarà bandita a breve». La giunta, in base a quanto si apprende da una nota, ha infatti approvato oggi, martedì 6 giugno, la proposta di delibera che «fa coincidere lo svolgimento dei lavori del lotto 1, che riguarda i sottoservizi e la messa in sicurezza ambientale delle aree esterne, con quelli del lotto finanziato con i fondi Pnrr che prevede la riqualificazione della Palazzina di Comando, delle aree esterne e della Corte centrale con gli edifici annessi». Stando a quanto riferito da Palazzo Barbieri, si tratta di opere del «valore complessivo di 23.953.832 euro, di cui 5.685.832 per i lavori del lotto 1 e 18.268.000 per il lotto che gode dei fondi Pnrr».

Sempre da Palazzo Barbieri fanno sapere che «l’ordine inizialmente concepito di progressione degli interventi è stato rivisto per garantire gli obblighi previsti dal Pnrr, ovvero la realizzazione del 30 per cento dei lavori del medesimo lotto entro il 30 settembre 2024 e la sua conclusione entro il 31 marzo 2026». Da qui, dunque, la necessità di «far coincidere i due lotti e di affidarne i lavori ad un unico operatore economico, tenuto conto - precisano dal Comune di Verona - dell’interazione tra le attività appartenenti ai due cantieri che insistono tra l’altro nella medesima area all’interno del compendio».

Si tratta di una gara che «per la complessità e la tipologia di intereventi», secondo il Comune di Verona, necessiterebbe «almeno di due mesi di lavoro da parte della commissione aggiudicatrice per l’assegnazione dell’incarico». Ecco perché il Comune, a seguito di una «formale richiesta», ha «ottenuto dal ministero per gli affari interni e territoriali, una rimodulazione delle tempistiche, spostando dal 30 luglio al 30 settembre il termine ultimo entro il quale aggiudicare i lavori». Si tratta, viene però precisato nella nota di Palazzo Barbieri, di «una rimodulazione che tuttavia non modifica il cronoprogramma già stabilito e che stima la fine del cantiere in 26 mesi dal suo avvio».

In base a quanto si apprende, gli uffici starebbero in questa fase «ultimando le verifiche sul progetto esecutivo relativo al lotto Pnrr da porre a base d’asta e che contiene una rivisitazione delle scelte progettuali derivanti dal recente aggiornamento dell’elenco prezzi regionale e dal contestuale aumento del costo degli interventi di circa 1.750.000 euro». Scelte che, conclude la nota di Palazzo Barbieri, tuttavia «non pregiudicano né la funzionalità né il target del progetto stesso».

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