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Aria, acqua, ma anche 5G nel rapporto sullo stato dell'ambiente in Veneto

È la summa delle molteplici attività svolte da Arpav nell'ultimo anno, selezionate per indicatori ambientali che l'agenzia ha reso disponibili

«Utile strumento per governare i processi nella sfida globale per la salvaguardia ambientale». Così l'assessore all'ambiente della Regione Veneto Gianpaolo Bottacin ha definito il Rapporto 2020 di Arpav sullo stato dell'ambiente in Veneto.

Aria, acqua, suolo ma anche i progetti sul Covid-19 e approfondimenti su 5G e cambiamenti climatici, il rapporto è la summa delle molteplici attività svolte da Arpav nell’ultimo anno, selezionate per indicatori ambientali che l'agenzia rende disponibili e aggiorna sul proprio sito internet ogni giorno. «Attraverso gli indicatori, il rapporto racconta lo stato ambientale attuale del Veneto - hanno spiegato l'assessore Bottacin e il direttore generale dell'agenzia Luca Marchesi - e l'evoluzione nel tempo dell'aria, delle acque, del suolo, della biosfera, dei rifiuti, del rumore, dei campi elettromagnetici e dell'inquinamento luminoso, della radioattività ambientale, del clima, dei rischi naturali e di quelli causati dall'uomo. Dall'analisi condotta sono emerse situazione positive, o che comunque vanno via via migliorando nel corso del tempo, e altri contesti ambientali che evidenziano invece delle criticità e che meritano particolare attenzione».
Tra i moltissimi argomenti vi sono temi emergenti e di interesse particolare per il Veneto come i progetti collegati al coronavirus, il 5G, i cambiamenti climatici, l'economia circolare, la strategia marina, le specie aliene, i Pfas, le lagune venete, i pollini, i cementifici, gli aeroporti, l'aria a Murano, gli odori, il mercurio nelle acque sotterranee della bassa pianura trevigiana.

«Con il rapporto - ha aggiunto Marchesi - Arpav mette in gioco le sue competenze per descrivere, con semplicità ed efficacia, una sintesi delle attività di monitoraggio ambientale, alla luce del quadro normativo e scientifico nazionale ed europeo, e le prospettive dell'ambiente veneto. Collocandosi all'inizio di una nuova legislatura regionale, il rapporto intende fornire elementi di valutazione anche per il governo della regione e per le politiche ambientali da sviluppare e consolidare».

Seguendo di un decennio la pubblicazione «Ambiente e Territorio», prodotto nel 2010 dalla Regione Veneto con la collaborazione di Arpav, il rapporto oggi mette in evidenza anche la variazione, nel tempo, delle matrici ambientali analizzate e le loro possibili evoluzioni future. L'assessore all'ambiente Bottacin ha sottolineato in conclusione l'importanza strategica dei dati derivanti dai monitoraggi. «L’elaborazione e la diffusione delle informazioni ambientali, non devono essere fini a se stesse - ha detto - ma devono diventare strumento necessario per governare i processi nella sfida globale per la salvaguardia dell’ambiente. Creare conoscenza, coinvolgere i cittadini, modificarne i comportamenti rappresentano alcune tra le azioni chiave per contrastare con maggiore efficacia la perdita di biodiversità, gli effetti dei cambiamenti climatici e lo sfruttamento delle risorse naturali».

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