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Radioattività nell'aria in Veneto: «Le misurazioni Arpav non evidenziano anomalie»

È l’assessore all’Ambiente della Regione Gianpaolo Bottacin a riportare i risultati, dopo gli attacchi avvenuti in prossimità di centrali nucleari durante il conflitto in corso in Ucraina

«Per quanto riguarda il conflitto bellico in Ucraina, con particolare riferimento agli attacchi in prossimità di centrali nucleari, il monitoraggio eseguito fino ad oggi in Veneto non ha evidenziato anomalie sul territorio regionale».

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Lo afferma l’assessore all’Ambiente della Regione Gianpaolo Bottacin, che dettaglia l’operato di Arpav compiuto finora in Veneto. «La Regione tramite Arpav, monitora quotidianamente e costantemente ogni giorno dell’anno la radioattività, con due stazioni collocate nelle sedi di Verona e di Belluno. Vengono effettuate analisi radiometriche di particolato atmosferico raccolto su filtro e dose gamma – spiega l’assessore –. Le informazioni prodotte vengono poi inoltrate alla Protezione Civile secondo quanto disposto dal piano per il rischio nucleare attivo da parecchi anni».
«In base al piano per il rischio nucleare, l’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione continua a monitorare l’evolversi degli eventi in Ucraina, con particolare riferimento alla situazione degli impianti nucleari in funzione e dismessi nonché delle altre installazioni nucleari ed è in collegamento costante con le agenzie internazionali per il controllo dell’energia atomica - prosegue l’assessore -.Ad oggi sono stati trasmessi dai laboratori i risultati di centinaia di misurazioni effettuate. Tutti i rilevamenti fino ad oggi eseguiti non hanno evidenziato alcuna anomalia o innalzamento della radioattività in aria. I dati sono in linea con quanto emerso anche dal monitoraggio, con sistemi di altrettanto elevata sensibilità, condotto dagli altri Paesi europei», conclude Bottacin.

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