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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Tramutare i soldi raccolti in polizze per aiutare chi è in difficoltà a pagare affitto, bollette e scuola: l'idea di "Sosteniamoci"

Il progetto di raccolta è stato presentato mercoledì: «I soldi raccolti vengono trasformati in polizze assicurative che garantiscono il pagamento di canoni di locazione, bollette o rette scolastiche»

Aiutare le famiglie e le persone, che a causa della pandemia e dei forti rincari sono a rischio di esclusione sociale, a pagare il canone di locazione, le utenze di gas e luce e le rette scolastiche. È questo l’obiettivo di “Sosteniamoci”, associazione iscritta all’apposito Registro regionale, e del suo progetto di raccolta fondi.

A illustrare il progetto erano presenti l’avvocato Lamberto Lambertini, presidente dell’associazione Sosteniamoci, con l’avvocato Francesco Stocco esperto di finanza sostenibile, Maria Luisa Parmigiani responsabile Sostenibilità Gruppo Unipol e Unipolis Foundation e Francesco Abate presidente Organismo di Composizione della Crisi di Sovraindebitamento dell’Ordine dei Commercialisti di Verona. Il progetto è realizzato in collaborazione anche con Banca Passadore.

L’associazione ha già avviato una raccolta fondi in crowdfunding sulla piattaforma buonacausa.org che si prefigge di raccogliere 150 mila euro. L’obiettivo è erogare, in una prima fase con target di raccolta 50 mila euro, 48 polizze fideiussore quadriennali (con un rischio massimo di 3.600 euro) e contribuire, con i fondi residui, al pagamento di utenze e rette scolastiche.

«L’idea è raccogliere fondi per aiutare famiglie bisognose, in difficoltà a pagare affitti o bollette – spiega Lambertini -. I soldi raccolti vengono trasformati in polizze assicurative che garantiscono il pagamento di canoni di locazione, bollette o rette scolastiche. In questo modo, le persone che beneficiano del sostegno, potranno dare al padrone di casa le polizze che garantiscono che il canone di locazione verrà pagato. Per la raccolta fondi ci rivolgiamo al mondo professionale, avvocati, commercialisti, notai, al mondo delle partite Iva e a tutti coloro che vogliono sostenere le famiglie bisognose per aiutarle a non finire per strada e a riprendersi. Per fortuna, viviamo in una città che gode di alto benessere, quindi confido che possano essere in tanti a fare la propria donazione».

Il progetto

Il progetto innovativo, infatti, è stato strutturato nella prospettiva della blended finance (finanza mista) per il quale una componente di donazione (seed) attiva l’intervento della finanza.

«Il progetto ha una struttura di blended finance, – spiega Stocco – una struttura studiata a livello Ocse e di Nazioni Unite, che consente l’attivazione di uno strumento finanziario, in questo caso una polizza assicurativa, sui canoni di locazione, a favore di soggetti che ne sarebbero esclusi. Ad esempio: una persona in grave crisi economica non potrebbe avere accesso a questo strumento assicurativo, perché non ne avrebbe i requisiti. Grazie all’intervento dell’associazione Sosteniamoci, che garantisce il pagamento dei premi e, in caso di default, il pagamento del debito complessivo, la compagnia assicurativa dà il proprio benestare ad attivare la polizza”.

La raccolta fondi sarà indirizzata, per la massima parte, alla sottoscrizione di polizze assicurative che garantiranno il pagamento dei canoni di locazione. In questo modo, da un punto di vista economico, viene realizzato un “effetto leva” della raccolta fondi che potrà finanziare un volume di canoni di locazione maggiore rispetto a quanto raccolto.

«Come Unipol – ha detto Parmigiani – veniamo da una cultura di matrice cooperativa, che ci porta ad essere vicina al territorio e alle persone. La novità del progetto sta nella possibilità di far superare la dimensione di crisi, strettamente puntuale, delle persone per ragionare in un’ottica di medio lungo periodo».

A chi è destinato

La scelta dei soggetti “a rischio di esclusione sociale” che potranno beneficiare della raccolta fondi sarà effettuata assieme all’Organismo di Composizione della Crisi di Sovraindebitamento dell’Ordine dei Commercialisti di Verona e al suo presidente Francesco Abate (già presidente del Tribunale di Verona).

«Il nostro impegno – ha detto il presidente Abate – è assistere le persone che si rivolgono a noi per ricomporre la crisi. In questo ultimo periodo abbiamo notato un aggravio della situazione. Nella prospettiva della ripartenza, in questo progetto, la nostra presenza è garanzia di trasparenza».

La procedura, come strumento di contrasto alla povertà, esiste dal 2012 e consente a soggetti con debiti superiori alla loro capacità reddituale e patrimoniale di essere “accompagnati” nella ricomposizione della propria posizione debitoria. Allo stesso tempo, per poter accedere alla procedura è necessario essere ritenuti soggetti meritevoli (non aver posto in essere atti in frode dei creditori e non aver causato il proprio indebitamento in modo colpevole) e avere delle prospettive di equilibrio finanziario futuro.

«I beneficiari della raccolta fondi – sottolinea l’avvocato Lambertini – sono persone che hanno ancora un reddito, ma che rischiano di andare per strada. Per ora si tratta di famiglie veronesi, perché sono segnalate da un organismo veronese, ma nulla vieta che il progetto possa crescere».

Responsabilità e consapevolezza

Non a caso, l’idea alla base del progetto non è quella di realizzare un semplice atto assistenziale, ma di avvalersi di uno strumento che renda i beneficiari responsabili delle proprie risorse economiche (rimanendo responsabili dal punto di vista economico, in caso di mancato pagamento dei canoni) e maggiormente consapevoli dei loro diritti civili.

Per questo, a fianco dell’iniziativa benefica, l’associazione organizzerà una serie di eventi formativi dedicati ai cittadini e ai professionisti sui temi di una gestione sostenibile, etica e legale dell’impresa, intesa come momento primo di produzione di valori economici.

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