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Lunedì, 29 Maggio 2023
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Verona "bidone nero" del Veneto. La differenziata è ancora sotto il 50%

Nonostante il sesto posto nella classifica di Italia Oggi sulla qualità della vita, il territorio scaligero è ancora in ritardo sulle politiche di gestione dei rifiuti

«Con il 74,7% di raccolta differenziata, il Veneto si conferma al primo posto in Italia, ma anche una delle realtà più virtuose a livello europeo. In questo ambito, la nostra regione è un vero modello». È intervenuto con queste parole l'assessore regionale all'ambiente Gianpaolo Bottacin ieri, 30 novembre, alla V edizione dell'Ecoforum Veneto. L'evento è stato organizzato da Legambiente ed ha permesso di conoscere le percentuali di raccolta differenziata dei singoli comuni della regione. Il dossier di Legambiente mette in risalto i territori con le più alte percentuali di raccolta differenziata, i cosiddetti «comuni ricicloni», che hanno permesso al Veneto di raggiungere l'ottimo risultato commentato da Bottacin. «E adesso ci aspetta una ulteriore sfida - ha proseguito l'assessore regionale - quella del nuovo piano rifiuti, che prevede un incremento ancora maggiore della raccolta differenziata e anche una spinta importantissima sul recupero e il riutilizzo dei materiali, sviluppando la cosiddetta economia circolare che prevede quel modello di produzione e consumo che implica il riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile».

Ma il documento assegna anche dei premi negativi, i «bidoni neri», a quei comuni con una raccolta differenziata ancora inferiore al 50%. Sono 15 in tutta la regione, concentrati nelle province di Vicenza (7) e Verona (8) e l'unico capoluogo di provincia ad aggiudicarsi il bidone nero è proprio quello scaligero. «Verona sconta l'assenza di politiche ambientali - è l'accusa del consigliere comunale di Traguardi Tommaso Ferrari - Ed è chiaro che esistono responsabilità di Amia, l'azienda partecipata, che spesso viene sbandierata come un'eccellenza, ma che nella maggior parte dei casi è stata trattata dalla politica come camera di compensazioni per politici in cerca di un posto, più che un’azienda dove far emergere capacità manageriali e industriali».

Un riconoscimento negativo, quello del bidone nero, che è stato ignorato dall'amministrazione comunale di Verona, intenta a bearsi del sesto posto raggiunto nella classifica della qualità della vita pubblicata da Italia Oggi. Due risultati «non in contraddizione tra loro» per i consiglieri comunali del Partito Democratico di Verona Stefano Vallani, Federico Benini ed Elisa La Paglia perché «la città di Verona pecca dove le politiche comunali sono inefficaci. L'istruzione, dove Verona dà il meglio di sé nel rapporto Italia Oggi, è da sempre fiore all’occhiello del Comune scaligero ed è un settore non ancora invaso da propaganda e speculazione politica. Diversa la raccolta dei rifiuti, dove l'amministrazione non riesce a portarci fuori dalla vicenda di Cà del Bue che ci trasciniamo dietro da 40 anni e dove ciascuna anima della maggioranza bada soltanto a coltivare il proprio orticello e ad occupare le poltrone in Amia, Serit, Agsm e via elencando. I temi li ripetiamo da tempo: occorre aumentare la raccolta differenziata ed invogliare i cittadini ad essere virtuosi. Mancano ancora isole ecologiche e manca anche la gestione dei rifiuti prodotti dal flusso turistico. Su tutto questo non abbiamo mai visto volontà di intervento da parte di questa amministrazione».

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