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Feste sul Chierego, tanti giovani in montagna. «Ma conoscevano rischi e pericoli?»

Disco party al Rifugio Chierego disapprovate dal Cai Verona, che ribadisce il tema della sicurezza per chi si avventura negli ambienti montani. E il PD si attiva in consiglio regionale: «Stroncare sul nascere questa follia»

Natura e sicurezza. Si snoda soprattutto attorno a questi due argomenti la rivolta contro le feste con musica da discoteca organizzate dal Rifugio Chierego sul Monte Baldo.

Cai (Club alpino italiano) di Verona, associazioni ambientaliste e anche l'associazione che spinge per il riconoscimento del Baldo come patrimonio dell'umanità Unesco hanno espresso una ferma condanna per questo genere di eventi, i quali sarebbero irrispettosi dell'ambiente montano. Dall'altra parte, il gestore del rifugio Alberto Bullio ha replicato sottolineando che molti giovani hanno partecipato a queste feste salendo in montagna ed avvicinandosi a zone che difficilmente avrebbero visitato. Secondo Bullio, dunque, queste manifestazioni promuoverebbero le bellezze del Baldo tra i ragazzi e le ragazze, accendendo in loro la passione per questo patrimonio naturalistico.

Una divisione di vedute che si riscontra anche tra i veronesi, spaccati più o meno a metà, tra chi apprezza queste feste ed il modo in cui sono state organizzate sul Rifugio Chierego e chi invece le vorrebbe bloccare.

E per bloccarle è partita un'iniziativa politica da parte del Partito Democratico. I consiglieri regionali Andrea Zanoni e Anna Maria Bigona hanno presentato un'interrogazione alla giunta regionale per sapere «se esistono autorizzazioni e chi le ha semmai concesse per consentire che in mezzo ad un ambiente naturalistico come il Monte Baldo si tengano feste discotecare con centinaia e centinaia di persone».
L'intento di Zanoni e Bigon è dichiarato dagli stessi consiglieri PD: «Stroncare sul nascere questa follia che provoca danni all'ambiente e soprattutto agli animali selvatici con particolare riferimento agli uccelli migratori. Queste feste si facciano altrove, in luoghi che non devastano patrimoni preziosi come questo. I cittadini che amano il contatto con la natura, i suoi suoni e silenzi, la sua biodiversità hanno il diritto di frequentare le nostre montagne senza dover sopportare il caos dal quale tutti noi vogliamo scappare e tenere lontano da queste meraviglie della natura».

Zanoni e Bigon non sono gli unici a pensarla in questo modo. E a loro, Bullio ha replicato dicendo che la montagna è di tutti, quindi anche dei giovani che vogliono giustamente divertirsi nel rispetto delle regole. Questi eventi, infatti, non sono "rave party" non autorizzati, ma sono feste che hanno «l'intento di includere i giovani e fargli conoscere la montagna e il nostro territorio - ha scritto Bullio - Giovani che si sono recati con le proprie gambe dopo due ore di cammino, presso il rifugio senza l’uso di mezzi di trasporto e nel pieno rispetto della montagna».

Ma questi giovani, magari poco avvezzi alla montagna, sapevano come affrontare certe escursioni? È questo il dubbio sulla sicurezza rimarcato dal Cai di Verona. Perché va bene «avvicinare chiunque lo desideri alla montagna», giovani e meno giovani, ma per il Club alpino italiano è importante «frequentare la montagna in sicurezza e con rispetto. Fatti propri qiesti valori, si potrà parlare di feste».
«Prima dell'evento i partecipanti sono stati informati che sul sentiero 656, conosciuto come Ottaviani, che conduce da Malga Valfredda al Rifugio Chierego è possibile trovare ghiaccio? - si è chiesto Cai Verona - È stato consigliato ai partecipanti di avere con sé un paio di ramponcini? Sono stati informati riguardo al dislivello e lo sviluppo complessivo dell'escursione? Rischi e pericoli? Abbigliamento consigliato? Abbiamo fatto conoscere la flora e la fauna? Questo è affrontare la montagna in sicurezza».
Ed il socio Cai Emanuele Brunelli ha aggiunto: «Alla base di ogni insegnamento ci deve essere la regola del rispetto dell'ambiente e l'accrescimento della consapevolezza di ciò che ci circonda. Solo così potremmo dare futuro ai giovani».

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