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Protesta contro cemento e sbancamenti in Valpantena, Bassi: «Tanto rumore per nulla»

L'assessore all'edilizia privata del Comune di Verona: «Sono stati prima demoliti cinque capannoni e ne è stato ricostruito uno solo, con una riduzione sul consumo di suolo del 50%»

«I capannoni costruiti a ridosso del monastero di Sezano sono uno sfregio all'ambiente, al paesaggio e anche alla storia. Il fatto che sia tutto legale non lo rende meno grave». Dopo la manifestazione di protesta di domenica scorsa, 9 maggio, il Partito Democratico ha ribadito il proprio sostegno alla lotta di Monastero del Bene Comune, associazione che collabora con la comunità degli stimmatini dell'eremo del '500 di Sezano, a Verona. Una lotta a cui si sono unite numerose associazioni ambientaliste e tanti liberi cittadini. Erano circa un migliaio coloro che domenica hanno fatto sentire la loro voce contro la costruzione di capannoni e l'espansione dei vitigni sulle colline della Valpantena. E schierati dalla loro parte ci sono anche i consiglieri regionali del PD Anna Maria Bigon e Andrea Zanoni, che hanno commentato: «Servono norme più stringenti. Non è possibile che sia permessa la costruzione di due capannoni a pochi metri da un monastero del 1500, in un'area comunque tutelata, oltre all'ennesimo sbancamento di collina per far spazio a nuovi vigneti. La concessione di tutte le autorizzazioni conferma l'inutilità della legge regionale sul consumo di suolo. E preoccupa il silenzio-assenso della Soprintendenza che su un progetto così delicato non si è espressa entro i termini previsti. Non possiamo che ribadire le perplessità sull'espandersi all'infinito della monocoltura vitivinicola, grazie ai generosi finanziamenti di Palazzo Balbi, senza curarsi delle conseguenze negative su ambiente, paesaggio e biodiversità».

Maggiori chiarimenti sugli interventi edilizi a Sezano sono stati forniti dall'assessore all'edilizia privata Andrea Bassi.
Sugli sbancamenti della collina, il Comune di Verona ha spiegato che si tratta di tre situazioni che riguardano la Valpantena. A Santa Maria in Stelle è in corso un progetto di sistemazione fondiaria di una parte del monte a rischio frana, per il quale sono stati riconosciuti tutti i permessi. E tra questi figurano l'autorizzazione paesaggistico-ambientale e l'autorizzazione ad eseguire la riduzione di superficie boscata, per la sistemazione fondiaria del monte a rischio di frana. Nell'area di Monte Cucco, dove lo sbancamento è già stato effettuato, si sono rilevati difformità nei lavori eseguiti, che non risultano conformi a ciò che era stato autorizzato e su cui è stata emessa da parte del Comune un'ordinanza di sospensione dell'intervento. A Trezzolano, invece, i controlli da parte del Comune sono stati effettuati ieri e non sono ancora noti i risultati.
Infine, l'intervento edilizio vicino al monastero Sezano è una ricomposizione di parte dell'edificato già presente nell’area, mediante la demolizione di tre capannoni avicoli esistenti e la ricostruzione, al loro posto, di un solo unico capannone, da adibire a ricovero attrezzi agricoli e a fruttaio. Inoltre, a sud dei tre capannoni demoliti, ne sono stati eliminati altri due, al cui posto l'azienda agricola ha ripristino il terreno con la posa di nuovi vigneti. Il tutto ha portato ad una riduzione del 50% dell’edificato presente nell'area e al recupero di terreno da destinarsi al solo uso agricolo.
«Tanto rumore per nulla - ha commentato Bassi - Per quanto riguarda il capannone, ovvero l'intervento edilizio ad est del monastero di Sezano, che ne deturperebbe la vista, tutto è stato eseguito secondo norma, tant'è che la commissione comunale sul paesaggio e la Sovrintendenza hanno dato parere favorevole, trattandosi di ambito dove già precedentemente esistevano capannoni. Con l'intervento, infatti, sono stati prima demoliti un complessivo di cinque capannoni e poi si è provveduto alla ricostruzione di uno solo, con una riduzione sul consumo di suolo pari al 50%. Trattandosi di zona agricola è ovvio che la coltivazione è assolutamente possibile e compatibile con la pianificazione. La coltura poi di queste tipologie di frutteti da sempre ha bisogno di infrastrutture edilizie a servizio. Il tutto, naturalmente, deve essere realizzato secondo le regole. Sarà mia cura, incontrare il titolare dell'azienda, per tentare di trovare una soluzione di mitigazione che renda il meno impattante possibile gli interventi. Per quanto riguarda lo sbancamento delle colline, invece, stiamo approfondendo tutte le situazioni riguardanti le aree di Santa Maria in Stelle, Monte Cucco e Trezzolano. Non saranno fatti sconti a nessuno se saranno rilevate irregolarità».

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