
Un gruppo di manifestanti oggi in piazza (Fermo immagine video Facebook)
In Piazza Bra protesta pro-aperture. «Unico vaccino per le aziende è il lavoro»
La manifestazione è stata organizzata dal Movimento Imprese Ospitalità (Mio) e dalla Corporazione degli esercenti del centro storico di Verona
«L'unico vaccino che le nostre aziende hanno per non morire è il lavoro». Con queste e altre parole Paolo Bianchini è intervenuto questo pomeriggio, 2 aprile, in Piazza Bra a Verona. Bianchini è il leader di Mio (Movimento Imprese Ospitalità), il movimento che ha organizzato la manifestazione iniziata intorno alle 15 e conclusa verso le 18. Una manifestazione organizzata insieme alla Corporazione degli esercenti del centro storico di Verona e che ha richiamato centinaia di piccoli imprenditori, artigiani, commercianti e lavoratori, i quali vedono le loro attività fortemente limitate dal coronavirus.
Bianchini ha confermato per il 6 aprile una nuova manifestazione nazionale a Roma e poi dal 7 aprile il movimento Mio chiede di aprire per protesta quelle attività che attualmente devono rimanere chiuse per limitare le possibili occasioni di trasmissione del virus. «Abbiamo deciso di aprire il 7 aprile e ci hanno accusato di essere cospirazionisti o di essere negazionisti del Covid - ha dichiarato il leader di Mio - Noi non lo neghiamo e io sono stato 21 giorni isolato in casa perché contagiato. Però la vita deve continuare».
E solidarietà ai manifestanti è stata espressa dal consigliere regionale veronese Stefano Valdegamberi, il quale ha proposto anche di diminuire le bollette elettriche alle attività commerciali. «Bollette che sono più care a Verona del resto dell'Italia, per colpa degli oneri di Megareti», ha spiegato Valdegamberi.
Piena solidarietá alle categorie più colpite dalla crisi economica e dalle restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria, anche dal movimento civico veronese Traguardi, il quale però chiede «cautela e buonsenso» sulle riaperture, oltre ad «una forte accelerata alla campagna di vaccinazioni e provvedimenti basati sui dati scientifici che indichino contagi e luoghi a rischio».
Mentre un'insieme di associazioni veronesi di sinistra (Infospazio161, Rifondazione Comunista, Circolo Pink Lgbt Verona, Potere al Popolo e Rete 17 dicembre) ha messo in guardia i manifestanti da pericolose strumentalizzazioni politiche ed ha ricordato che «anche tutto il mondo inerente l’associazionismo sociale e la cultura (compresa la scuola) hanno subito e ancora subiscono chiusure impattanti sulla società. Riteniamo però che la soluzione non sia l'apertura indiscriminata, che metterebbe a rischio la loro stessa salute, ma una maggiore tutela delle stesse maestranze. Riteniamo che la salvaguardia della salute pubblica abbia sempre la priorità sulle ragioni economiche».