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Venerdì, 29 Marzo 2024
Attualità Centro storico / Piazza Bra

Comitati in piazza, presidio con raccolta firme per la sanità veronese

Sabato in Piazza Bra si potrà sottoscrivere la richiesta rivolta alla Regione Veneto e alla direzione dell'Ulss 9 Scaligera «per l'attuazione dei servizi necessari a garantire il diritto alla salute»

Sei comitati nati in diversi punti della provincia di Verona per tutela della sanità territoriale hanno organizzato un presidio con raccolta firme per sabato prossimo, 1 aprile, in Piazza Bra. Dalle 10.30 alle 12.30 tutti i cittadini potranno sottoscrivere la richiesta rivolta alla Regione Veneto e alla direzione dell'Ulss 9 Scaligera «per l'attuazione dei servizi necessari a garantire il diritto alla salute».

Locandina Raccolta firme _Comitati Sanità Veronesi_aprile 2023

I comitati che hanno collaborato a questa iniziativa sono il comitato per l'ospedale di Isola della Scala, il comitato per la difesa dell'ospedale Fracastoro di San Bonifacio, il comitato a sostegno della salute mentale di Verona e Provincia, il comitato per la difesa dell'ospedale Magalini di Villafranca, il comitato Uniti per l'Orlandi di Bussolengo e il comitato dei cittadini della Media Pianura Veronese per l'ospedale San Biagio di Bovolone. Insieme hanno sottolineato almeno tre «persistenti grosse problematiche» che riguardano la sanità scaligera.
La prima è l'ancora incompleta applicazione dells schede sanitarie regionali che prevedevano l'implementazione dei servizi negli ospedali veronesi.
Un altro limite della sanità scaligera è poi la carenza di personale sanitario. «Carenza di assunzioni e abbondanza di dimissioni caratterizzano la nostra sanità pubblica - hanno scritto i sei comitati - Soprattutto quest’ultime sono il segnale che il problema non è causato solamente dal numero chiuso nei corsi di specializzazione». Carenza di personale che tocca anche i servizi territoriali, come i consultori e i centri per la salute mentale, ma che in particolar modo riguarda la figura del medico di famiglia. Questi dottori sono sempre meno e non forniscono più «una tempestiva risposta ai bisogni della popolazione», secondo i comitati per la sanità veronese. E la conseguenza è che i pazienti si devono rivolgere sempre più ai pronto soccorso, intasando queste strutture per patologie non gravi e appesantendo il lavoro del personale sanitario. «È necessario che il personale sia in numero adeguato per dare risposta alle richieste ospedaliere, domiciliari e dei servizi di salute mentale, ma non vediamo da parte degli organi preposti effettivi sforzi e progetti per risolvere queste problematiche», hanno aggiunto i comitati per la sanità della provincia di Verona.
Infine, altra situazione critica denunciata è quella del cup, il centro unico per prenotare le prestazioni sanitarie. «Situazione inaccettabile sia per i lunghi tempi di attesa per avere una risposta dell’operatore e sia per l’impossibilità di fornire le prestazioni richieste nei tempi prescritti - hanno spiegato i comitati - Le prestazioni spesso non vengono neppure prese in carico ed il cittadino è costretto ad effettuare la prestazione privatamente e a pagamento».

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