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Martedì, 23 Aprile 2024
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«Vogliamo riprendere l'attività», presidio dei lavoratori di Fondazione Arena

È stato organizzato per venerdì mattina, dalle 11 alle 13, davanti alla sede dell'ente lirico veronese. I sindacati: «I vertici di Fondazione Arena vogliono congelare l'attività e tenere ancora tutti in cassa integrazione»

È stato organizzato per domani mattina, venerdì 29 maggio, dai lavoratori della Fondazione Arena di Verona, sia stabili che stagionali, un presidio davanti alla sede dell'ente lirico, dalle 11 alle 13. La richiesta dei manifestanti è semplice: «Vogliamo la ripresa delle attività». Una richiesta riportata dalle segreterie provinciali dei sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Fials Cisal.

Dopo la chiusura imposta dell'emergenza coronavirus, è stata prevista per il 15 la ripartenza degli spettacoli dal vivo, ovviamente con le opportune precauzioni che garantiscano la sicurezza degli artisti e del pubblico. «Tutto il mondo dello spettacolo, comprese le fondazioni lirico-sinfoniche, ha subito iniziato a confrontarsi con le organizzazioni sindacali per definire i protocolli sanitari e riprendere subito le attività - scrivono i sindacati - Fondazione Arena di Verona, invece, ha deciso di intraprendere un'altra strada: vuole congelare qualunque attività e intende collocare in Fis, ovvero in cassa integrazione, per altre nove settimane tutti i lavoratori, i quali erano già stati collocati in Fis dallo scorso 25 marzo e percepiscono somme più che dimezzate rispetto ai normali salari. I vertici aziendali sembrano, da un lato dimenticare che i finanziamenti pubblici servono per sovvenzionare ed organizzare momenti culturali da offrire alla cittadinanza, dall'altro sorvolano sulla responsabilità di gestire efficacemente le problematiche di impatto sociale ed etico».

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