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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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In vista della mostra in Gran Guardia, presentazione di una monografia sul Caroto

L'opera è curata da Francesca Rossi, Gianni Peretti ed Edoardo Rossetti e nell'incontro pubblico di domani sarà illustrato il grande progetto espositivo dedicato al pittore veronese

Domani, 2 novembre, alle 17, nella Sala Convegni della Gran Guardia, presentazione dell'ampia monografia "Caroto. Giovan Francesco Caroto (1480 circa - 1555)", a cura di Francesca Rossi, Gianni Peretti ed Edoardo Rossetti. Un incontro pubblico, ad ingresso gratuito, che sarà anche l'occasione per illustrare il grande progetto espositivo, dedicato al pittore veronese, in programma a Verona, nei suggestivi spazi alla Gran Guardia, dal 12 maggio al 2 ottobre 2022.
Una mostra che coinvolgerà, accanto a prestiti esterni provenienti da collezioni pubbliche e private italiane e straniere, opere delle collezioni del Museo di Castelvecchio, del Museo degli Affreschi G.B. Cavalcaselle, del Museo Archeologico al Teatro Romano, del Museo di Storia Naturale. L'esposizione intende far conoscere le vicende di un grande protagonista dell'arte veronese del Cinquecento e le sfaccettature del panorama artistico e culturale del suo tempo, una stagione d'oro per la società cittadina e per lo sviluppo delle arti e della cultura archeologica e naturalistica del territorio.

Per stimolare ed accrescere l’aspettativa e l’interesse del pubblico sulla grande mostra prevista per il 2022, è uscita, per Silvana Editoriale, un'ampia monografia dedicata all'artista. Una speciale pubblicazione che sarà presentata domani dall'assessore alla cultura Francesca Briani, insieme alla direttrice dei Musei Civici Francesca Rossi.
«Un'opportunità per conoscere l'importante pubblicazione redatta sull'artista - ha spiegato l'assessore Briani - ed acquisire le prime informazioni sull’importante mostra in programmazione nel 2022 su Giovan Francesco Caroto. Un evento espositivo di pregio artistico, culturale e storico, frutto di un percorso di ricerca originale, promosso dal Museo di Castelvecchio, con la collaborazione di una vasta rete di istituzioni e realtà pubbliche e private e un gruppo di studiosi di storia dell’arte e della cultura veronese, lombarda e piemontese, con la curatela di Gianni Peretti, Edoardo Rossetti e Francesca Rossi».

Le ricerche condotte hanno permesso, malgrado l’emergenza e la chiusura prolungata di musei, biblioteche e archivi, di acquisire nuove e importanti conoscenze su questo maestro veronese e di riunire una serie di strumenti: documenti d’archivio, fonti per la fortuna dell’artista nella letteratura critica e nel collezionismo.
Alla professoressa Maria Teresa Franco Fiorio, già direttrice delle Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco del Comune di Milano e Soprintendente di Brera e oggi membro del prestigioso Ente Raccolta Vinciana, sarà affidato il compito di presentare i risultati del progetto scientifico, la cui durata si è estesa nel corso di tre anni. All’intervento della professoressa Fiorio seguirà la presentazione dei risultati di un’iniziativa didattica collegata al progetto scientifico della mostra, nata dalla collaborazione tra il Museo di Castelvecchio e il Dipartimento Culture e Civiltà dell’Università di Verona. Sotto la guida della professoressa Tiziana Franco, docente di Storia dell’Arte Medievale all’ateneo veronese, un gruppo di studenti e studentesse ha realizzato una campagna di catalogazione delle opere di Caroto con il sistema Sigecweb, la piattaforma digitale dell’Istituto Centrale per il catalogo e la Documentazione del Ministero della Cultura che opera per mettere in rete il patrimonio culturale nazionale.

L’incontro verrà trasmesso in streaming e la registrazione sarà poi disponibile sul canale YouTube dei Musei Civici.

CONTESTO STORICO DEL CAROTO

Nella prima metà del XVI secolo, a Verona lavoravano artisti di talento pronti ad aggiornarsi sulle più recenti novità della cultura veneta, lombarda e centro-italiana: Girolamo Dai Libri, Francesco Morone, Paolo Morando detto il Cavazzola, Francesco Torbido detto il Moro, Nicola Giolfino, e molti altri. Anche il campo dell’architettura visse un rapido adeguamento linguistico sulle formule più moderne grazie a personalità come Gian Maria Falconetto e Michele Sanmicheli. Tra tutte queste figure, Giovan Francesco Caroto si affermò con autorevolezza e con una varia e diversificata produzione pittorica. I suoi dipinti sono oggi presso grandi musei italiani e stranieri mentre la sua opera più emblematica e popolare, il Ritratto di fanciullo con disegno del Museo di Castelvecchio, è nota come un’icona cittadina. Fu anche titolare di una spezieria in Piazza delle Erbe e quindi attivo nel mondo delle scienze naturali che a Verona ospitò sin da allora uno dei centri di ricerca e di collezionismo più vitali e noti d’Europa. Accanto a Giovan Francesco, emerge la figura poliedrica del fratello minore Giovanni Caroto, ammirato da Vasari come testimone e disegnatore delle antichità di Verona pubblicate nel trattato di Torello Saraina De origine et amplitudine vitatis Veronae (1540). Giovanni Caroto realizza anche ritratti, pale d’altare e pitture murali per le chiese veronesi.

MARIA TERESA FIORIO

Maria Teresa Fiorio ha iniziato la sua carriera museale come conservatore alle Civiche Raccolte d’Arte di Milano dei Musei del Castello Sforzesco (per le sezioni di pittura, scultura e disegno), la Galleria d’Arte Moderna, il Museo d’Arte Contemporanea (oggi Museo del Novecento) e la sede espositiva del Padiglione d’Arte Contemporanea. Nel 1992 ne assumeva la direzione per poi passare come Soprintendente a Brera nel novembre del 2002. Nel 2005 riprende il suo ruolo ai Musei Civici, assumendo anche la carica di direttore del Settore Edifici Storici fino al 2007. Dal 1997 al 2012 ha insegnato Museografia e Museologia presso l’Università Statale di Milano. Nel 2018 ha fatto parte del Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci e dallo stesso anno è membro dell’Ente Raccolta Vinciana di Milano.

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