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Come sarà Verona nel 2050? La risposta è nei progetti degli universitari. Il rettore: «Fondamentale l'apporto dei giovani»

Premiati i vincitori della sfida proposta da Assimp nell’ambito del progetto di ateneo "Contamination Lab". Le idee vincenti: trasporto su rotaia e riqualificazione di tre punti strategici, Quadrante Europa e le stazioni di Parona e Porta Vescovo. Nocini: «Contributo concreto attraverso progetti reali»

Trasporto su rotaia e riqualificazione di alcuni punti strategici per una Verona sempre più sostenibile. Sono questi i punti cardine del progetto innovativo che ha consentito al gruppo di studentesse e studenti dell’ateneo, "Veronext", di vincere la sfida "Verona 2050" proposta da Assimp, associazione tra imprenditori e professionisti, in collaborazione con l'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Verona, l'Unione giovani dottori commercialisti Verona e IXL Center nell’ambito del progetto dell’ateneo "Contamination Lab Verona"

Video Youtube Università degli studi di Verona

La sfida, in base a quanto riferito dall'ateneo scaligero in una nota,  è stata accolta da 15 tra universitarie e universitari, divisi in tre team, che hanno deciso di cimentarsi nella progettazione di soluzioni logistiche capaci di rendere la città di Verona sempre più attrattiva e vivibile per cittadini, aziende e turisti. Ad affiancarli nel loro lavoro esperti di innovazione e sostenibilità. I progetti dei tre team partecipanti sono stati presentati dalle studentesse e studenti mercoledì 14 dicembre nella sala Barbieri di palazzo Giuliari, alla presenza del Prorettore Roberto Giacobazzi e del sindaco di Verona Damiano Tommasi. Sono, inoltre, intervenuti Diego Begalli, project manager di Clab e referente per il Trasferimento della conoscenza e rapporti con il territorio, e Mauro Galbusera, presidente di Assimp. 

I progetti

Il team vincitore "Veronext" ha proposto iniziative realizzabili a medio-lungo termine. Partendo dalle problematiche attuali della città di Verona, tra le quali il traffico intenso nelle ore di punta e l’inquinamento, il team ha incentrato il suo progetto sulla conversione del trasporto su gomma in trasporto su rotaia, che porterebbe alla riduzione di emissioni di CO2 e alla diminuzione del traffico e dell’inquinamento acustico. In particolare il progetto prevede la riqualificazione di tre punti strategici della città, le stazioni di Parona, di Porta Vescovo e del Quadrante Europa, che in qualità di centri di consolidamento permetterebbero il trasporto delle merci in tutta la città, servendosi del trasporto solo su gomma nell’ultimo miglio.

Tra i partecipanti il gruppo "Createam" che ha lavorato sull’obiettivo di educare, incentivare e premiare il comportamento green dei cittadini. Il progetto consiste nella creazione di una app chiamata “Veroneasy” dove trovare servizi basati sulle preferenze dell’utente e a portata di mano. Nell’app saranno disponibili abbonamenti ai mezzi green della città e con il loro utilizzo si otterranno punti che permetteranno di vincere biglietti per musei, teatri ed eventi cittadini. Inoltre, l’app Veroneasy avrà un’ulteriore funzionalità con la quale gli stessi cittadini potranno rendersi disponibili per la consegna di pacchi nell’ultimo miglio attraverso l’uso di parcel locker. 

Il punto cu sui si è focalizzato il lavoro del team "Próodos" è stata una maggiore efficienza nella consegna delle merci in città attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie automatiche e sostenibili. Il progetto prevede la creazione di quattro punti di stoccaggio da riqualificare nelle zone di Borgo Milano, Borgo Trento, Borgo Venezia e Borgo Roma e una fast logistics interna attraverso robot per consegne con guida autonoma che, grazie alle ridotte dimensioni, possono spostarsi anche nel centro storico. 

"Contamination Lab Verona", progetto nato nel 2017 nell'ambito del Clab Veneto, è il punto di riferimento per studenti, laureandi, laureati, dottorandi e dottori di ricerca dell’università scaligera che desiderano partecipare a un percorso interdisciplinare e trasversale che utilizza metodi didattici non tradizionali. I partecipanti di Clab Verona, infatti, provengono da tutti i corsi di laurea dell'ateneo e hanno la possibilità di lavorare in gruppo per ideare progetti innovativi. Nel Clab sono realizzati moduli formativi dedicati all'innovazione e alla cultura d’impresa e hanno come obiettivo quello di sviluppare capacità di problem solving, team building e analisi delle opportunità imprenditoriali e di mercato legate a specifiche esigenze proposte dai partner. Per il progetto "Contamination Lab" l’università di Verona si è aggiudicata il primo posto tra i 43 atenei dell'Area Centro Nord e il terzo a livello nazionale nel bando del Miur. 

Il rettore Nocini: «Fondamentale la capacità dei giovani di dare un contributo concreto»

«La città di Verona rappresenta un centro nevralgico e uno snodo importante a livello logistico. - ha affermato il rettore Pier Francesco Nocini in riferimento al progetto - Per questo motivo, la sfida lanciata alle nostre studentesse e ai nostri studenti ha voluto mettere al centro lo sviluppo di un progetto legato alla Verona del futuro che apporti benefici sia sul piano economico che migliorativo alla qualità della vita dei suoi cittadini. All’interno del Contamination Lab è fondamentale il legame con il territorio, ma anche la capacità dei giovani di apportare un contributo concreto attraverso progetti reali».

«Da molti anni portiamo avanti processi di miglioramento per il territorio veronese. - ha spiegato il presidente di Assimp Mauro Galbusera - In questo progetto abbiamo deciso di rivolgerci direttamente ai giovani perché sta a loro tracciare le nuove linee di sviluppo di Verona e del suo territorio esaltandone le eccellenze».

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