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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Ponte Nuovo chiuso per lavori, nessuna grave criticità rilevata dal Comune

«Un cantiere così grande genera inevitabilmente qualche effetto sul traffico», spiega l’assessore ai Lavori pubblici e viabilità Luca Zanotto. I rallentamenti sono stati registrati nelle ore di punta, senza congestioni o ingorghi

Da mercoledì 24 novembre, prima giornata effettiva di chiusura del ponte Nuovo, e nella mezza di giovedì, sia la Centrale del traffico in lungadige Galtarossa sia la Centrale operativa della Polizia locale di Verona hanno tenuto costantemente monitorata la situazione, per capire l’andamento del traffico attorno all’area di cantiere: dal Comune spiegano che nessuna criticità è stata rilevata e anche le zone Ztl, via Nizza, lungadige Rubele non hanno presentato problemi. Traffico regolare anche al di là del ponte, sui due lungadige Re Teodorico e Sammicheli.

Le zone più critiche, che hanno presentato però solo rallentamenti senza congestioni ed ingorghi, sono state rilevate in Interrato Acqua Morta e San Fermo, con Ponte Navi. In questi ultimi casi i servizi dei vigili ai semafori sono serviti per far defluire il traffico.

I rallentamenti sono stati registrati nelle ore di punta del mattino dalle 7.30 alle 9 e del pomeriggio-sera dalle 17 alle 19. Al momento la situazione è complessivamente sotto controllo e non vi è la necessità di mettere in atto misure aggiuntive.

L’area resta monitorata e nei prossimi giorni continueranno i controlli, anche serali, per quanto riguarda i parcheggi della zona, in modo da consentire il rispetto degli stalli giallo-blu riservati ai residenti.

Le criticità di ponte Nuovo erano state già segnalate nel 2005, ma da allora non è stato fatto molto, nemmeno lo stanziamento dei 3 milioni 300 mila euro necessari. Da parte dell’Amministrazione Sboarina, invece, fin dal 2017 c’è stata la presa in carico della questione, con il reperimento dei fondi nel 2019. Da allora è stata portata avanti una continua comunicazione ai cittadini, informati sul cantiere e del fatto che il rifacimento complessivo del ponte sarebbe partito e che sarebbe durato due anni.

Una comunicazione più puntuale è stata poi effettuata a partire da luglio 2021, quando è iniziata la fase di spostamento dei sottoservizi.

«Un cantiere così grande – spiega l’assessore ai Lavori pubblici e viabilità Luca Zanotto – genera inevitabilmente qualche effetto sul traffico. La situazione è attentamente monitorata, ma al momento non presenta situazioni di criticità che necessitino l’avvio di misure aggiuntive. Per quanto riguarda le solite polemiche, ricordo a tutti che il rifacimento totale del ponte è stato annunciato nel 2019 e ribadito all’avvio del cantiere effettuato a luglio di quest’anno».

CENNI STORICI, CANTIERI SUI PONTI CITTADINI - L’incognita maggiore di un cantiere sui ponti è la portata dell’acqua, più pericolosa statisticamente da aprile ad ottobre. Nel caso di ponte Nuovo per avere 5 mesi consecutivi di minor rischio, l’unica finestra possibile è fra i mesi di dicembre e aprile.

Dalla ricerca condotta dall’Università di Padova, che da anni monitora la staticità di ponte Nuovo, i documenti storici riportano più volte quella che fu la necessità di interrompere i lavori per la costruzione di ponte Nuovo, ponte San Francesco e ponte Navi a causa delle piene. E precisamente, sempre nel periodo aprile-novembre. Per questo tutti i cantieri delle grandi opere attigue al fiume sfruttano la ‘magra’ dell’inverno quando è ridottissima la probabilità di forti piogge. E di certo non si corre il rischio dello scioglimento della neve in montagna.

I CANTIERI DEI PONTI E LE PIENE DELL'ADIGE - Ponte Nuovo del Popolo fu uno dei primi ponti ad essere ricostruiti nel dopoguerra. I lavori presero il via ad aprile del 1946 ma, a causa dell’aumento della portata del fiume, la fine dei lavori, prevista per il 30 agosto 1946 venne prorogata al 30 giugno 1947. Quasi un anno dopo. Su ponte Navi, a causa dell’aumento del traffico pesante fu necessario intervenire sulle strutture metalliche ottocentesche. Il consolidamento iniziò il 21 dicembre 1934 e terminò solo il 21 aprile 1936, a causa delle difficoltà registrate nei mesi di settembre, ottobre e novembre 1935 per l’aumento del livello delle acque. La ricostruzione di ponte San Francesco iniziò il 7 febbraio 1949 ma venne sospesa il 23 maggio su ordine del Genio Civile, per riprendere tre mesi dopo.

«Questi interventi non si improvvisano – chiarisce l’assessore Zanotto –. Chi dice che i cantieri potevano essere programmati in un altro periodo dell’anno parla senza cognizione di causa. Questi sono i mesi più sicuri per intervenire, iniziando e finendo i lavori senza interruzioni. Farli in un’altra stagione significa rischiare di allungare i tempi e, quindi, i disagi per i cittadini. Sono lavori importanti che non potevano più essere rimandati. La scelta di questo periodo è stata fatta anche per contenere il cantiere e far sì che termini il prima possibile, evitando tutti quegli intoppi prevedibili, come l’innalzamento del fiume».

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