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Ponte Nuovo chiuso, problema per le attività: «Allestire una passerella provvisoria». «Ipotesi non sostenibile»

Il botta e risposta è tra gli esponenti di Traguardi e l'assessore Zanotto. I primi punzecchiano l'Amministrazione di Verona, giudicando scarsa e poco trasparente la comunicazione, e propongono una soluzione già utilizzata in passato, che è stata però bocciata dal vicesindaco

Certamente necessari, i lavori su Ponte Nuovo a Verona hanno creato alcune polemiche per le ripercussioni che avranno sulle attività economiche della zona, come mostra il botta e risposta tra la Corporazione degli Esercenti del centro storico di Verona e la seziona scaligera di Confcommercio. 
Una proposta per risolvere questa situazione causata dalla chiusura del ponte arriva dal movimento civico Traguardi, che punzecchia l'amministrazione sulla gestione del cantiere («senza trasparenza e comunicando poco e male con i cittadini») e attinge dalla storia della medesima opera per andare incontro ai commercianti. 

Ponte Carli provvisorio al posto di Ponte Nuovo, 1882 (1)-2
1882, Ponte Carli provvisorio in sostituzione di Ponte Nuovo

«I lavori, che sarebbero dovuti durare cinque mesi, dureranno invece due anni. È abbastanza normale che i tempi per un intervento pubblico di simile portata siano più lunghi del previsto, ma proprio per questo motivo sarebbe stato opportuno informare prima e meglio la cittadinanza, mettendo in chiaro da subito che una dilatazione delle tempistiche era possibile e predisponendo alternative per la viabilità carrabile e pedonale», afferma Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi. «Se sistemare il ponte Nuovo è più urgente che mai, anche a causa dell'incuria dimostrata dalla precedente Amministrazione Tosi, crediamo che già adesso si possano fare molte cose per tutelare il quartiere e attutire il disagio della popolazione».

Ponte Navi provvisorio, 1892-2
1892, Ponte Navi provvisorio

Le proposte vanno dal rendere la zona di cantiere più decorosa, come suggerito dagli stessi commercianti, sfruttando questa occasione anche per informare veronesi e turisti sull'intervento in corso attraverso il cronoprogramma affisso sulle barriere, al prevedere una passerella pedonale o ciclopedonale per facilitare il transito da una riva all'altra, come già avvenuto nel XIX° e nel XX° secolo. 
«Per una città come Verona, che si sviluppa a cavallo di un fiume importante, il tema è già stato affrontato in passato con questo tipo di soluzione - spiega Pietro Trincanato, storico e presidente di Traguardi -. A pochi mesi dalla grande alluvione del 1882, quando il ponte Nuovo risultò il più danneggiato fra i ponti cittadini, l'Amministrazione comunale aveva già fatto allestire un ponte provvisorio carrabile e pedonale. Negli anni Trenta del Novecento, quando il ponte Nuovo fu demolito per essere sostituito e ricostruito a qualche metro di distanza, il passaggio da una sponda all'altra venne garantito tramite una passerella pedonale. La stessa cosa avvenne dopo la Seconda guerra mondiale, durante la ricostruzione post bellica dei ponti minati dai soldati tedeschi in ritirata».
Essendo stato spostato rispetto alla sua posizione originale, il passaggio sarebbe già provvisto di due sporti per l'aggancio di una passerella temporanea, fanno sapere dal movimento. «La soluzione è già stata adottata in altri contesti italiani grazie alla collaborazione del Genio Militare - sottolinea Ferrari -. Sappiamo che fra qualche tempo il passaggio pedonale verrà riaperto nell'area di cantiere, ma farlo rallenterà inevitabilmente i lavori sul ponte che andrebbero più spediti, se fosse chiuso del tutto. Per questo la realizzazione di un attraversamento temporaneo alternativo andava presa in considerazione. È un grave errore che non sia stata strutturata un'alternativa, ma crediamo che sia ancora possibile iniziare un dialogo con il Genio Militare, per lo meno per valutare la fattibilità dell'opera, dal momento che il cantiere di ponte Nuovo non terminerà a stretto giro».

Passerella provvisoria in legno accanto a Ponte Navi in ricostruzione, 1947-2
1947, passerella provvisoria in legno accanto a Ponte Navi in ricostruzione

La replica agli esponenti di Traguardi è arrivata da Luca Zanotto, vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici, che si è anche espresso sulla possibile soluzione di una passerella temporanea: «Intanto nessuno ha mai detto che duravano cinque mesi. Quella è stata la durata della prima fase preliminare dello spostamento dei sottoservizi, ma essendo appunto preliminare il cantiere vero del restauro è ovvio che ha un'altra durata. Da subito abbiamo spiegato tutto: durata, tipo di lavori e giorni delle chiusure. Mi sembra che gli esponenti di Traguardi o non leggono i giornali o sono prestano attenzione sufficiente. Un intervento di oltre tre milioni e della durata di due anni, avrà meno di un mese di chiusura totale del passaggio pedonale. L'ipotesi di una passerella temporanea è stata valutata ma non economicamente sostenibile».

Ricostruzione di Ponte Navi con passerella provvisoria, 1949-2
1949, ricostruzione di Ponte Navi con passerella provvisoria

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