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Piccolo Marco, l'avvocato: «Dopo Bibbiano, caso veronese». Bertacco: «Diffama una città»

Scontro durissimo dopo la sentenza della corte d'appello sul caso del "piccolo Marco"

«Ma ci rendiamo conto che anche Verona, se non fosse stato per la forza dei parenti supportati dal movimento raccontato puntualmente dal giornale cittadino, potrebbe essere una Bibbiano due?». Sono le parole colme di indignazione che l'avvocato Francesco Miraglia ha rilasciato al quotidiano L'Arena, commentando il caso del "piccolo Marco" dopo la sentenza della corte d'appello di cui si è avuta notizia ieri. Uno sfogo nel corso del quale è inoltre emersa la volontà da parte dell'avvocato difensore della famiglia del bambino finito al centro di questo complesso caso di affido, di «chiedere il risarcimento dei danni all’assistente sociale e alla psicologa».

«Marco torna in famiglia e di questo non possiamo che essere contenti. - aveva commentato l'avvocato Miraglia nell'immediato della sentenza - Abbiamo vinto su tutta la linea e questo sta a significare che non c’è soltanto il caso di Bibbiano, ma si profila anche un caso veronese di immotivato allontanamento di un bambino da far adottare a chissà chi. Sulla base della decisione assunta dalla Corte di Appello di Venezia, chiederemo ora la revoca del provvedimento di affidamento e che il piccolo venga assegnato ai nonni materni. Ci rivolgeremo, inoltre, alla Procura perché una situazione simile, un provvedimento assolutamente immotivato e ingiusto come quello assunto da questa assistente sociale, devono essere verificati e sanzionati nelle maniere opportune».

Nell'immediato non si è fatta attendere la replica da parte dell'assessore ai Servizi sociali del Comune di Verona, nonché senatore, Stefano Bertacco: «Paragonare il caso del piccolo Marco a quello di Bibbiano è schifosamente strumentale. Invito l’avvocato Miraglia ad andare lunedì stesso in Procura per dare avvio alle verifiche di cui parla. Ricordo a tutti che, nell’immediatezza dell’allontanamento, il Sindaco scrisse una lettera al Ministro della Giustizia Bonafede e io stesso presentai un’interrogazione parlamentare che attende ancora risposta (chiedo al Ministro Fontana di intervenire), per segnalare l’ingiustizia perpetrata nei confronti del piccolo Marco».

«La verità, spero, sia accertata al più presto e difenderò in ogni sede la mia reputazione. Non ci sto ad essere diffamato. - incalza ancora l'assessore Bertacco - Chi mi conosce sa con quanta dedizione svolgo il mio incarico. Sono pronto a rispondere a qualunque cosa nelle sedi competenti. Il tema della tutela minorile è un problema serio e delicato, è evidente a tutti che deve essere profondamente riformato. Io ci sto provando in Parlamento, ed insieme ad altri miei colleghi, ho depositato un disegno di legge per l’abolizione del Tribunale dei minori e, conseguentemente, per l’istituzione del Tribunale della famiglia. Quindi, avvocato Miraglia, - attacca l'assessore ai Servizi Sociali del Comune di Verona - la invito a citare anche me in Tribunale, perché le sue parole sono pesanti ed io ora mi aspetto da lei coerenza e non solo annunci ad effetto. Sono mesi che dice di voler denunciare l’assistente sociale e i responsabili dei Servizi sociali del Comune di Verona e non l’ha ancora fatto, perché? Intanto rilascia interviste dicendo inesattezze sulla decisione della Corte, ma ognuno risponde prima di tutto alla propria coscienza e poi del suo operato. Aspetto con trepidazione la sua denuncia - conclude veemente l'assesore Stefano Bertacco - perché, oggi, lei ha ingiustamente diffamato un’intera città».

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