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Inquinamento pfas, Miteni propone un piano di bonifica a proprie spese

A comunicarlo è stata la stessa azienda vicentina, situata a Trissino: "Entro il 4 novembre Miteni presenterà dunque il progetto di bonifica assumendosi integralmente i costi di realizzazione"

Nella conferenza dei servizi di ieri (4 settembre, ndr) i tecnici di Miteni e della Regione Veneto hanno concordato sui risultati delle indagini idrogeologiche svolte nello stabilimento. In un clima costruttivo, si è dunque stabilito che vi sono ora le condizioni affinché l'azienda proponga entro sessanta giorni un piano di bonifica dei terreni e delle acque. Entro il 4 novembre Miteni presenterà dunque il progetto di bonifica assumendosi integralmente i costi di realizzazione.

È la stessa azienda di Trissino, con una nota diffusa, ad annunciare di voler dare il via alla procedura per la realizzazione del piano. Miteni è stata indicata come la principale causa del problema di inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche che ha toccato le province di Vicenza, Verona e Padova, ma la stessa ditta ha spesso negato di essere 

L'impegno economico derivante dalla bonifica dovrà essere inserito nel nuovo piano industriale, al vaglio del tribunale di Vicenza a seguito del concordato in continuità richiesto lo scorso maggio. Per questo motivo Miteni chiederà al tribunale una proroga della scadenza fissata per metà settembre, al fine di inserire nel nuovo piano lo studio della bonifica e i relativi costi.

Nel corso dell'incontro Miteni ha anche evidenziato che i controlli svolti a seguito delle contaminazioni rilevate nelle scorse settimane non hanno rivelato nessun problema sugli impianti. Allo stato attuale l'ipotesi più plausibile che si sta verificando è che la realizzazione di carotaggi per la maglia 10x10, svolta ovunque nello stabilimento nei mesi scorsi per ricercare ipotetici rifiuti sotterranei, abbia creato delle falle nella superficie impermeabilizzante. Attraverso queste falle piccole quantità di contaminanti possono essere precipitate direttamente in profondità, visto che non vi sono tracce in superficie, e da qui sono entrate in contatto con i pozzi di monitoraggio. Poiché l'impermeabilizzazione dei suoli è stata immediatamente ricostituita il rischio di ulteriori contaminazioni è stato eliminato e nel contempo si procederà con la ricerca dei punti in cui è avvenuta la precipitazione per eliminare ogni residuo dubbio sulle cause.

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