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Pfas, vanno avanti i lavori per portare acqua pulita nelle zone contaminate

Anche questi cantieri hanno dovuto fermarsi durante il lockdown, ma a fine aprile hanno ripreso la loro attività e, come fa sapere il Commissario Dell'Acqua, starebbero rispettando i tempi previsti

Dopo i rallentamenti dovuti alla pandemia di Covid-19 e al conseguente lockdown, a fine aprile sono ripartiti i cantieri utili a portare acqua pulita nelle zone del Veneto colpite dall'inquinamento di sostanze perfluoroalchiliche, tutelando la sicurezza dei lavoratori e rispettando il cronoprogramma. 
A comunicarlo è il dottor Nicola Dell'Acqua, Commissario delegato per i primi interventi urgenti di Protezione Civile conseguenti alla contaminazione delle falde idriche nei territori delle province di Vicenza, Verona e Padova, che ha l'incarico di portare a termine tali opere. 

Gli interventi sono dunque ripresi e il loro stato di avanzamento indicherebbe che non vi sono ritardi: si tratta di lavori finanziati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per un importo totale di circa 80 milioni di euro, che il Commissario deve garantire siano realizzati per completare gli interventi emergenziali necessari a costruire la nuova rete acquedottistica nelle aree inquinate da Pfas.

Questa la situazione dei cantieri delle varie tratte: 

  • Dorsale veronese (Belfiore-Lonigo). Sono stati realizzati 15 km di condotte sul totale dei 18 km previsti del collegamento, la cui portata sostituirà del 60 per cento le attuali fonti idriche. Il completamento è previsto a novembre 2020;
  • Dorsale basso vicentina (Montecchio Maggiore – Brendola – Lonigo). Il cantiere è stato avviato a febbraio ed è previsto completamento delle opere nel primo semestre 2021;
  • Dorsale padovana (maxi condotta Ponso - Montagnana - Pojana Maggiore e realizzazione del serbatoio di Montagnana). È entrato nel vivo il cantiere, sono previste tre squadre operative per un intervento che, complessivamente, comprende più di 22 km di condotta. Le opere saranno realizzate entro un anno e mezzo;
  • Dorsale alto vicentina (ricerca di nuove fonti di approvvigionamento e realizzazione di opere di attingimento da connettere all’esistente condotta della Valle dell’Agno). Il 27 maggio sono iniziati i lavori che comprendono la realizzazione sia di interconnessioni che di nuovi pozzi.

Per quanto concerne le opere non emergenziali, dopo l’emergenza Coronavirus, i lavori di messa in sicurezza della falda nel sito dell’ex-Miteni di Trissino, come da comunicazione della società ICI 3, sono iniziati il 27 aprile e procedono. A metà luglio la Regione Veneto ha previsto una riunione per fare il punto della situazione. Per quanto riguarda la rimozione degli impianti, attività propedeutica alla caratterizzazione del sottosuolo, la società ha presentato un cronoprogramma che sarà oggetto di valutazione in un incontro tecnico convocato dal Comune con la Regione. Di fatto, il Coronavirus ha provocato un ritardo negli interventi di smontaggio degli impianti che sono stati acquistati da una società indiana. A causa dell’emergenza sanitaria che, tra l’altro, ha bloccato i voli internazionali e la possibilità delle manovalanze di intervenire sul sito dell’ex-Miteni, il termine per la conclusione dei lavori è stato posticipato di sei mesi, a giugno 2021.

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