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Petizione Fism per equità di sostegno tra scuole dell'infanzia statali e paritarie

Ugo Brentegani, presidente di Fism Verona: «Va eliminata definitivamente l'ingiustizia sul trattamento economico che devono subire le famiglie che usufruiscono delle scuole paritarie»

«Prima i bambini, gratuità e parità per l’infanzia». È il grido lanciato in tutta Italia da Fism (Federazione italiana scuole materne), che riunisce le scuole dell'infanzia di ispirazione cristiana.

Fism ha lanciato una petizione rivolta a Governo, Parlamento ed Enti locali. Un appello raccolto anche da Fism Verona, la quale riunisce 175 scuole dell'infanzia e nidi integrati in territorio scaligero, strutture che accolgono ogni giorno quasi 15mila bambini. L'invito di Fism Verona è dunque quelli di sottoscrivere la petizione con cui in sostanza si chiede di raggiungere la parità dei costi a carico delle famiglie per la frequenza dei figli alle scuole dell'infanzia e agli altri servizi educativi per la fascia di età tra 0 e 6 anni.

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(Locandina della petizione)

«La pesante esperienza della pandemia ha ulteriormente evidenziato le disparità del sostegno economico tra scuole statali e paritarie no profit - ha dichiarato Ugo Brentegani, presidente di Fism Verona - Entrambe fanno parte dell'unico sistema nazionale d'istruzione, eppure tutte le famiglie hanno sperimentato l'ingiustizia delle rette da versare, anche con attività didattica sospesa, per non compromettere la chiusura delle scuole. Come Fism siamo fortemente impegnati perché venga finalmente attuato il dettato costituzionale e legislativo, eliminando definitivamente l'ingiustizia sul trattamento economico che devono subire le famiglie che usufruiscono delle scuole paritarie».

La richiesta di Fism è un piano di investimenti strutturale e adeguato al sostegno del segmento 0-6 anni. Con la convinzione che sia una risposta necessaria anche come argine alla crisi delle nascite, come aiuto alla genitorialità e alla parità di genere, nel quadro più ampio di un intervento per tutta la scuola italiana. Le scuole, secondo Fism, potrebbero diventare anche «una leva di investimento di grande valore sociale: se adeguatamente finanziate, infatti, sarebbero in grado di raddoppiare la loro offerta di posti, consentendo uno sviluppo dei servizi educativi per i bambini in età zero-tre anni, di cui l’Italia è carente».

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