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La Verona-Rovigo rimane tra le dieci peggiori linee ferroviarie d'Italia

A dirlo è Pendolaria, il rapporto annuale di Legambiente sul trasporto su ferro. «I problemi segnalati sono sempre gli stessi: poche corse, mezzi obsoleti, ritardi ed abbandono delle piccole stazioni»

La linea ferroviaria Verona-Rovigo continua ad essere tra le dieci tratte peggiori d'Italia. A dirlo è Pendolaria, il rapporto annuale di Legambiente sui treni in circolazioni nel nostro Paese.
«In troppe aree i treni, anno dopo anno, si riducono - denuncia l'associazione ambientalista riferendosi al contesto nazionale - I tempi di percorrenza si allungano, con la conseguenza che sempre più persone abbandonano questa modalità di trasporto perché trovano convogli sempre più affollati, vecchi e con continue cancellazioni. Il risultato è che molti sono così costretti a spostarsi in auto o pullman con evidenti ripercussioni anche sull’inquinamento delle nostre città».

IL RAPPORTO PENDOLARIA

La classifica di Legambiente evidenzia come su alcune linee ed in alcune città, purtroppo, la situazione sia peggiorata e manca persino la speranza che qualcosa cambi.
Ma un dato positivo indubbiamente c’è: si riduce l'età dei treni in circolazione. Continua infatti la dismissione dei convogli più vecchi in molte regioni, con l’età media arrivata a 15,4 anni (nel 2017 il dato era di 16,8).
E la seconda questione riguarda il numero di treni in circolazione. Purtroppo, malgrado negli ultimi dieci anni i pendolari siano aumentati passando da 2,7 a 2,9 milioni sui treni regionali (+7%), il numero di treni in circolazione nelle regioni è aumentato solo dell’1,1%. Buone notizie arrivano, invece, finalmente dai treni Intercity: il 2018 ha visto segnare un +5,9% in termini di offerta, rispetto all'anno precedente, recuperando i tagli che hanno colpito i convogli a lunga percorrenza a partire dal 2009.

LA VERONA ROVIGO

Sulla Verona-Rovigo troppo poco è stato fatto perché, su questa tratta ferroviaria di 96,6 km che collega due capoluoghi di provincia ed uno snodo importante come quello di Legnago, il servizio vede ancora il passaggio solamente di 12 coppie di treni al giorno mentre nel 2012 se ne contavano 14 - scrive Legambiente - La linea è gestita da Sistemi Territoriali, azienda controllata dalla Regione del Veneto, ed è a binario unico se non per due piccoli tratti.
I problemi segnalati da studenti, lavoratori e turisti, sono sempre gli stessi: poche corse, mezzi obsoleti, ritardi ed abbandono delle piccole stazioni spesso sprovviste perfino delle tabelle che indicano gli orari.
Per fare un confronto con il passato, 17 anni fa il treno più veloce ci mettevo 1 ora e 25 minuti, oggi impiega 16 minuti in più. I problemi sono davanti agli occhi di tutti con tempi di percorrenza lunghi (55 km/h di media) e l'inadeguatezza dell'infrastruttura, ancora non elettrificata.
Anche nel corso del 2019, in special modo con l'introduzione dell'orario estivo, si sono verificati disagi, con alcune corse tagliate (sette complessive) e, di conseguenza, treni sovraffollati.
La Regione aveva promesso l'arrivo di dieci nuovi convogli per il 2019 mentre ne sono arrivati solamente due ad inizio anno, treni regionali veloci, che però senza il completamento dell'infrastruttura sono ancora alimentati a diesel.
Alcuni miglioramenti sono stati registrati anche per l'indice di gradimento sulla qualità percepita cha dall’84,7% è passato al 91,5%, riferito in particolare alla puntualità ed alla pulizia dei treni regionali. Molto da fare rimane per rendere il servizio davvero efficiente, veloce e competitivo nei confronti della gomma.

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