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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Trasporto pubblico, il PD rilancia: «Gratis per giovani che vanno a scuola»

Atv è stretta tra carenza di autisti e caro carburanti e la Regione Veneto suggerisce all'azienda di aumentare il prezzo dei biglietti. Bigon e Vallani: «Servono, invece, maggiori contributi regionali»

Da una parte la carenza di autisti che ha costretto a sospendere 62 corse. Dall'altra il caro-carburanti che fa lievitare le spese e rende più precario il bilancio. Atv sta affrontando un «momento di profonda criticità», come evidenziato da Silvano Danieli, responsabile del trasporto pubblico locale per Filt Cgil Verona. Criticità che potrebbero anche peggiorare nelle prossime settimane, dove si prevede addirittura un aumento delle corse sospese. E di fronte a questo momento difficile, la prima risposta della Regione Veneto è stata quella di suggerire all'azienda di aumentare il prezzo del biglietto. Risposta che sembra apparentemente un controsenso, visto che l'azienda si troverebbe a chiedere ai viaggiatori di pagare di più per un servizio che, di fatto, è diminuito perché Atv non è più in grado di mantenerlo con gli autisti a sua disposizione. «Servono, invece, contributi da parte di una Regione che finora è stata inesistente», è la replica del Partito Democratico di Verona.

La consigliera regionale del PD Anna Maria Bigon e il presidente del consiglio comunale di Verona Stefano Vallani sono entrati nel dibattito sul trasporto pubblico veronese. «La giunta regionale del presidente Luca Zaia ritiene che la via da percorrere sia quella di un aggravio ulteriore sulle tasche degli utenti - hanno dichiarato Bigon e Vallani - Basti pensare che già oggi, per abbonamenti extraurbani annuali riservati agli studenti fino ai 26 anni, il costo può superare di gran lunga i 500 euro, cifra che pesa sui bilanci familiari e che per molti è diventata insostenibile. La risposta doverosa è invece quella di stanziare risorse vere e non quel risicato 2,5% di quota rispetto ad una copertura per il trasporto pubblico che in pratica resta quasi totalmente a carico dello Stato. Anche perché il fronte del trasporto ferroviario ha contemporaneamente, negli ultimi dieci anni, visto una lievitazione delle tariffe pari ad un terzo e gli utenti si ritrovano dunque stretti in una morsa di costi che va urgentemente allentata».

E gli esponenti dem veronesi non solo sollecitano la Regione Veneto ad investire di più nel trasporto pubblica, ma chiedono anche di seguire l'esempio dell'Emilia-Romagna, dove i mezzi pubblici per andare a scuola sono gratuiti per gli studenti. «Nella regione a noi vicina, per gli under 14 l'abbonamento è gratuito a prescindere dal reddito, invece per gli under 19 la gratuità è riservata a chi ha un Isee familiare annuo fino a 30mila euro - hanno concluso Vallani e Bigon - Dunque, tra stanziamenti e misure ad hoc è assolutamente possibile intervenire attivamente per sostenere contemporaneamente le famiglie e anche le aziende di trasporto. È solo una questione di volontà e scelta politica: e finora questa Regione ha scelto di avere un ruolo inesistente».

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