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Per i suoi 50 anni il Parco Natura Viva si regala la "serra dei giganti"

Si tratta di un padiglione di 1.600 metri quadrati dedicato al tema del gigantismo e del nanismo in natura, che ospiterà tra gli altri draghi di Komodo, lontre giganti, un’anaconda gigante e farfalle giganti

Quarantadue ettari di estensione, 25 progetti di conservazione in situ, 6 progetti di reintroduzione in natura, 9 Università italiane e 6 straniere coinvolte, 37 pubblicazioni scientifiche negli ultimi cinque anni legate a studi cognitivi, 1.000 esemplari appartenenti a oltre 200 specie. Questi sono i numeri che calano il Parco Natura Viva di Bussolengo nella modernità dei più avanzati parchi zoologici d’Europa e che sanciscono un cinquantenario frutto di una costante evoluzione. Una storia che da quel 21 giugno del 1969, avviata quasi per caso, procede più spedita che mai: il primo intervento del nuovo masterplan 2017-2027 sarà l’inaugurazione entro l’estate della nuova Serra dei Giganti, un padiglione di 1.600 metri quadrati dedicato al tema - cruciale per la salvaguardia della biodiversità - del gigantismo e del nanismo in natura, che ospiterà tra gli altri draghi di Komodo, lontre giganti, un’anaconda gigante e farfalle giganti.

I 50 anni del Parco Natura Viva

«Era il 1968 quando mio padre, l’architetto Alberto Avesani, accolse nella nostra azienda vitivinicola un ippopotamo scartato da un circo di passaggio - spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva -. Il 21 giugno del ’69 ne volle condividere il valore con tutta la collettività dell’epoca: con 6 ettari e altri animali di fauna locale, aprì i cancelli per la prima volta quello che allora venne chiamato Parco Zoo del Garda». E bisognerà aspettare il 1985 per vedere il giovane biologo Cesare Avesani Zaborra, prenderne in mano la ristrutturazione manageriale e cambiarne il nome nell’attuale “Parco Natura Viva”. «In quello spazio di tempo però - prosegue Avesani Zaborra - si erano già verificati cambiamenti all’altezza di un futuro da protagonista: nel 1973 aprì il primo Autosafari del nord-Italia mentre 4 anni dopo vide la luce la zona dedicata ai dinosauri a grandezza naturale, alla quale seguì l’apertura della Serra Tropicale nel 1978».

E sarà quella stessa Serra, dopo aver visto passare 20 milioni di visitatori in mezzo secolo, a segnare lo spartiacque tra passato e futuro: demolita nel settembre 2018, ha fatto spazio proprio alla nuova Serra dei Giganti, primo tassello di una grande trasformazione che porterà il Parco Natura Viva a diventare una vera accademia di scienze applicate. «A monte di ogni cambiamento - conclude Avesani Zaborra - l’emergenza planetaria della sesta estinzione di massa delle specie animali ci impone di implementare le attività di divulgazione e di formazione professionale per biologi, medici veterinari, naturalisti e ingegneri. Lo scopo è impellente: creare una nuova coscienza ambientale che non abbia nella sfera emozionale l’unica spinta motivazionale, ma che sia in grado di costruire competenze basate su evidenze di valori scientifici».

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