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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Parco dell'Ex Scalo Merci, Signa Group vince gara per gestire fase progettuale

Il sindaco Sboarina: «Il lavoro più grosso è stato fatto, abbiamo scollinato la montagna e vediamo il traguardo». Ma Bertucco è scettico: «Amare sorprese potrebbero emergere dalla bonifica bellica a da metalli pesanti di cui nessuno finora si è occupato»

La data di oggi, 8 ottobre, potrebbe segnare il passaggio dal sogno alla realtà. Il sogno è la riqualificazione dell'Ex Scalo Merci della stazione di Verona Porta Nuova. La realtà è il grande parco che dovrebbe sorgervi entro il 2026. C'è infatti il vincitore della gara indetta lo scorso gennaio da Ferrovie dello Stato aperta ad operatori economici in grado di gestire la fase progettuale, quella degli investimenti e certificare la realizzazione. Tra i tre operatori che hanno presentato i rispettivi concept progettuali, la commissione ha scelto quello che meglio corrisponde ai criteri definiti nel Masterplan elaborato da Comune, Regione e Ferrovie dello Stato per i 450mila metri quadrati dell'area. Ha vinto l'idea di Signa Group, sviluppatore immobiliare tra i più importanti d'Europa, la cui solidità è garanzia per la realizzazione dell'intervento nei tempi e con le indicazioni stabilite.
Spetta ora al vincitore redigere la documentazione necessaria a completare l'iter di variante urbanistica per realizzare le opere. A Signa Group sarà garantito un diritto di prelazione sull’acquisto durante la procedura di vendita.

Il progetto simbolo dell'amministrazione guidata dal sindaco Federico Sboarina va avanti con l'obiettivo di cambiare il volto della città, alzando gli standard qualitativi, risolvendo problemi viabilistici e ricucendo due zone della città fino ad oggi separate dai fasci di binari. La sostenibilità ambientale sarà uno dei punti di forza del ribattezzato Central Park, oltre che elemento attrattivo per gli investitori che contribuiranno a rendere viva quest'area.
Tra gli elementi qualificanti del Masterplan, c'è sicuramente l'aspetto legato al miglioramento della qualità viabilistica complessiva del Comune di Verona, con il nuovo hub intermodale a sud della città. Sarà poi creato un anello circolatorio per rendere più veloce e meno impattante il traffico veicolare di attraversamento interno al parco e di arrivo alla nuova stazione di Verona Porta Verde. La ricucitura della città avverrà con un nuovo sottopasso di collegamento tra Stradone Santa Lucia e Via Albere, un collegamento diretto tra due quartieri vicini, con benefici sostanziali sulla viabilità e sull'inquinamento di tutta la città. Inoltre, parte della superficie totale del parco sarà dedicata alla mobilità dolce, con piste ciclabili quale evoluzione naturale e moderna per migliorare l’ambiente e per creare un parco vissuto tutti i giorni, in sicurezza e sostenibile.

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Per Sboarina il passaggio di oggi «è un mix di tante emozioni, che vanno dall'orgoglio alla soddisfazione fino ad un pizzico di incredulità, per un risultato che sembrava impossibile raggiungere e di cui bisogna davvero andare fieri». Insieme al sindaco, hanno commentato il passo avanti compiuto per il Central Park di Verona la vicepresidente della Regione Veneto Elisa De Berti, l'amministratore delegato di Fs Sistemi Urbani Umberto Lebruto, l'assessore alla viabilità Luca Zanotto e l'assessore alla pianificazione urbanistica e ambiente Ilaria Segala.
«Oggi possiamo dire che il lavoro più grosso è stato fatto, abbiamo scollinato la montagna e vediamo il traguardo - ha detto Sboarina - C'è ancora molto da fare, ma la squadra non solo è collaudata ma soprattutto è accomunata dal medesimo desiderio di portare a casa il risultato. Ringrazio Ferrovie dello Stato e la Regione per aver creduto in questo progetto, se ne parlava da più di 20 anni ma nessuno era riuscito ad andare oltre le ipotesi e le previsioni. Con noi diventerà realtà e realizzare un grandissimo parco urbano in quell’area significa costruire una nuova città, darle un nuovo baricentro che collegherà con il verde il centro storico con la parte a sud che grazie alla nostra visione urbanistica sta prendendo nuova vita. Oggi c’è l’operatore economico ed è il più grande sviluppatore immobiliare a livello europeo, una garanzia di solidità, che non solo certifica l’attrattività del territorio nonostante il contesto storico legato alla pandemia, ma che ci permette di dare avvio al conto alla rovescia per la realizzazione dell’opera. La deadline resta il 2026, quando Verona sarà città olimpica e dovranno già essere in funzione le opere strategiche previste nella trasformazione dell'ex scalo merci ferroviario di Verona Porta Nuova».
«Non posso che fare i complimenti al sindaco per il traguardo di oggi - ha affermato De Berti - Confermo che fino al 2017 la questionee dell'ex scalo merci non era tra le priorità degli amministratori, rimandando a data da destinarsi la riqualificazione di un’area strategica e con enormi potenzialità. L'amministrazione Sboarina ha invece puntato molto su questo progetto, trovando nella Regione e in Ferrovie dello Stato due partner altrettanto convinti sulla rilevanza strategica dell’opera, che oltrepassa i confini comunali. Ricordo che la trasformazione dell’area è legata alla realizzazione della linea ferroviaria dell’Alta Velocità, questo diventerà un nodo intermodale tra i più importanti del Nord Italia e dei Paesi confinanti».
«Sono stati due anni di lavoro ininterrotto scanditi da tre fattori: il sogno, il tempo e l’opera - ha aggiunto ;Lebruto - Il primo, è il sogno di cui si parla da vent’anni ma che solo ora diventerà realtà. Ovvero la ricucitura di due zone della città fino ad ora separate dai fasci di binari con la creazione di un grande parco integrato nel costituendo hub di intermodalità di Verona Sud. Il fattore tempo non fa che certificare l’impegno con cui Comune, Rfi e Regione hanno lavorato a questo progetto. Era luglio 2019 quando il gruppo tecnico si è riunito intorno al tavolo per mettere nero su bianco la visione di ciò che poteva diventare l'Ex Scalo Merci. A fine anno, dicembre 2019, è stato siglato il protocollo di’intesa, nel gennaio 2021 è stata pubblicata la gara per la manifestazione d’interesse, a fine maggio avevamo già i concept dei promotori economici che hanno partecipato. Oggi abbiamo il vincitore, una società di sviluppo immobiliare tra le migliori d’Europa che ha presentato il concept più corrispondente ai criteri definiti nel Masterplan elaborato per i 450mila metri quadrati dell’area. Ora spetta a lui redigere la documentazione necessaria a completare l’iter di variante urbanistica per poter realizzare le opere, e potrà avvalersi del diritto di prelazione sull’acquisto delle aree quando sarà pubblicata la gara di vendita. Quanto alla realizzazione dell’opera - ha concluso Lebruto - il sindaco ha nuovamente alzato l’asticella dell’obiettivo. La deadline resta le Olimpiadi del 2026, ma la volontà è quella di avviare il cantiere il prima possibile per accelerare sugli investitori e la realizzazione degli interventi. Per Ferrovie dello Stato questa è un’opera di grande valore che la città merita».
«Ora si torna al tavolo per redigere la variante urbanistica - ha detto Segala - I presupposti sono quelli stabiliti nel Masterplan, le linee guida saranno rispettate cercando di portare tutte le migliorie possibili. Già la settimana prossima entreremo nel dettaglio del concept progettuale, si procederà con un percorso di interesse turistico regionale, su più livelli contemporaneamente a vantaggio delle tempistiche».
«I punti di forza della riconversione a parco urbano dell'Ex Scalo Merci, e la creazione di una nuova polarità urbana adiacente alla realizzazione di una nuova stazione ferroviaria ai margini della Fiera, vanno ricercati in una nuova permeabilità tra i quartieri oggi divisi dalla ferrovia. Le linee di intervento del Pums evidenziano quanto sia necessario riconfigurare anche viabilisticamente questo grande spazio urbano. Diventerà un nuovo centro di polarità, un grande parco vivo inserito nella rete cittadina. Questa, a sua volta, beneficerà di un nuovo hub intermodale a sud della città, di una nuova rete viabilistica interna e di interconnessione con Santa Lucia, di un nuovo sottopasso di collegamento tra Stradone Santa Lucia e Via Albere e di un notevole potenziamento della mobilità dolce, visto che il 14% della superficie totale del parco sarà dedicato alle piste ciclabili».

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«Sull'ex scalo merci continua la presa in giro dei cittadini da parte del sindaco Sboarina», questo è stato il commento di Michele Bertucco. Il consigliere di Verona e Sinistra in Comune è convinto che il primo cittadino non abbia mantenuto la promessa di riconvertire a verde il 100% dell'Ex Scalo Merci. «Il Masterplan che ha fatto da base alla manifestazione di interessi indica una superficie di verde pubblico massima non superiore al 62-64%», ha spiegato Bertucco, il quale sostiene che la procedura per la realizzazione del Central Park sia ancora al punto di partenza. «E amare sorprese potrebbero emergere dalla bonifica bellica a da metalli pesanti di cui nessuno finora si è occupato - ha aggiunto - Occorre anche capire come un'azienda, ancorché solida, possa permettersi di affrontare una procedura che durerà almeno un decennio. Da dove arriveranno i finanziamenti? E il buon proposito di ricucire lo sbrego rappresentato dallo scalo merci ormai dismesso mal si concilia con il resto della politica urbanistica che per Verona Sud non ha mai pensato ad un masterplan organico lasciando il territorio alla mercé delle più diverse e pesanti proposte urbanistiche da parte dei privati».
Mentre i consiglieri comunali del Partito Democratico Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani hanno parlato di «imbarazzante televendita» perché il sindaco avrebbe descritto il Central Park come un'opera quasi fatta, quando invece al momento è soltanto un progetto di massima. «Comune, Regione, e Ferrovie hanno allegramente sorvolato su tutte le questioni che davvero interessano i cittadini - hanno dichiarato i tre consiglieri PD - A partire dalla quota di verde vero, fruibile, che verrà lasciata sul campo dopo la creazione del polo dell'Alta Velocità e dopo le lottizzazioni e le infrastrutture che si renderanno necessarie a remunerare la riconversione da parte del privato. Probabilmente c'è una mal celata convinzione che i cittadini ancora una volta si accontenteranno di quello che passerà il convento, tenuto conto che la quota di verde contenuta nella manifestazione di interessi è di molto inferiore al 100% promesso dal sindaco ed è più vicina al 50%».

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