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Berizzi a Verona per "Nazitalia": tra minacce, solidarietà e silenzi ci sarà il direttore Verdelli

Il direttore di "Repubblica" ha annunciato la sua presenza all'evento in segno di solidarietà, mentre il consigliere Pd Benini chiede al sindaco Federico Sboarina di prendere posizione

«All’odio fascista, agli insulti, alle minacce, risponderò come sempre: con la mia penna, con il mio lavoro».

Così scrive il giornalista di Repubblica e L'Espresso Paolo Berizzi sul suo profilo Twitter, replicando ai messaggi d'odio pervenuti sui social in vista della sua presenza a Verona il prossimo 26 giugno per presentare il suo libro intitolato "Nazitalia", un'inchiesta sui movimenti dell'estrema destra nel nostro Paese.

La richiesta di concessione della Sala Lucchi in zona stadio per lo svolgimento dell'evento, è giunta in Comune per mano del consigliere Pd Federico Benini lo scorso 4 giugno e la risposta è stata affermativa. La sala è stata concessa, ma ad inizio della settimana corrente vi è stata la presa di posizione nettamente contraria da parte di Forza Nuova Verona che ha esplicitamente richiesto al sindaco di Verona Federico Sboarina di «non concedere la Sala Lucchi o altre sale pubbliche a chi viene appositamente per infangare il nome della nostra città a scopo di lucro». Nel frattempo sui social si sono rincorsi i messaggi intimidatori, gli insulti e le minacce nei confronti del giornalista Paolo Berizzi, mentre nella stessa nota di Forza Nuova si faceva anche esplicito riferimento all'«adesione a qualsiasi forma di mobilitazione di piazza atta a bloccare ed impedire anche fisicamente questa infame sfida alla nostra città». Un passaggio che è stato duramente stigmatizzato dalla deputata veronese Dem Alessia Rotta e che, forse, avrebbe meritato una presa di distanza più ampia e condivisa da parte degli esponenti della politica locale veronese.

Da parte del sindaco Sboarina, fino ad ora, non vi è stato alcun commento, nessuna presa di posizione ufficiale, nessuna risposta affermativa o di diniego circa la richiesta di revoca della concessione della Sala Lucchi, né tantomeno parole di espressa solidarietà al giornalista Paolo Berizzi. Circostanza che non ha mancato di evidenziare polemicamente il consigliere Pd Federico Benini: «La cosa che fa più specie è il silenzio tombale del Sindaco, che dovrebbe sentirsi parte offesa in quanto evento organizzato in una sala comunale. Chiedo al sindaco da che parte sta, - incalza il capogruppo Pd in Consiglio Federico Benini - se dalla parte di chi minaccia di morte le persone o dalla parte di chi lavora onestamente per mettere in luce alcune delle pagine più nere della nostra nazione? Mi auguro almeno una telefonata di solidarietà del sindaco al giornalista». 

Se il sindaco per il momento tace, chi parla, e lo fa attraverso le parole e le immagini, è il consigliere della maggioranza, eletto nella lista del primo cittadino Battiti per Verona, Andrea Bacciga. Quest'ultimo in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, corredato da una foto rovesciata del consigliere Pd Federico Benini che lo ritrae a testa in giù, ha scritto: «La sinistra veronese, che ha fortemente criticato la mia carica di Vicepresidente della Commissione Cultura, l’unico evento pseudo-culturale che ha pensato di organizzare in due anni di amministrazione comunale è la ri-presentazione del libro "NazItalia". Lo stesso, infatti, fu già presentato un anno fa in una libreria della nostra città, davanti a una folla di circa trenta persone. Ecco la cultura della povera sinistra».

Il post su Facebook pubblicato dal consigliere di maggioranza Andrea Bacciga

Solidarietà esplicita nei confronti del giornalista Paolo Berizzi è arrivata invece dalla Federazione nazionale della Stampa italiana e dal Sindacato giornalisti Veneto che, si legge in una nota, «non solo sono solidali con Paolo Berizzi, ma chiedono alle istituzioni e alle autorità di garanzia e sorveglianza di individuare gli autori di tali minacce e di impedire che possa essere disturbata una iniziativa che affonda le sue radici nell'articolo 21 della Costituzione». A seguito dell'escalation di tensione che si è avuta nel corso degli ultimi giorni, ha peraltro annunciato la sua presenza all'evento del prossimo 26 giugno in Sala Lucchi anche il direttore della testata laRepubblica Carlo Verdelli.

Un invito a monitorare la situazione veronese da vicino è stato inoltre rivolto direttamente al ministro dell'Interno Matteo Salvini da parte dell'esponente di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni: «Il ministro dell’Interno garantisca che a Verona il giornalista  Paolo Berizzi possa liberamente presentare pubblicamente il proprio libro. Mi auguro che il Viminale, - ha quindi aggiunto ancora Fratoianni - la prefettura e la questura di Verona, individuino i responsabili delle minacce e li mettano in condizione di non impedire il convegno».

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