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Martedì, 23 Aprile 2024
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«Nuove e sorprendenti scoperte» alla Villa dei Mosaici di Negrar di Valpolicella

Nel sito archeologico risalente al IV secolo dopo Cristo sono riaffiorate altre decorazioni, ma gli scavi necessitano di ulteriori finanziamenti per essere completati

Nuovi ritrovamenti allo scavo archeologico della villa romana di Negrar di Valpolicella sono stati presentati ieri, 10 marzo, dalla Soprintendenza ad archeologia, belle arti e paesaggio della provincia di Verona. Altre decorazioni della lussuosa residenza, risalente al IV secolo dopo Cristo e ribattezzata "Villa dei Mosaici", sono state riportate alla luce. Nei giorni scorsi, nella parte del sito che non era stata ancora indagata (quella occidentale), sono affiorate delle raffigurazioni molto colorate e ben conservate. Motivi che impreziosivano il pavimento della villa con le immagini di frutta e animali. «La prosecuzione degli scavi continua a riservare nuove e sorprendenti scoperte», ha fatto sapere la Soprintendenza scaligera. Il completamento degli scavi, però, «necessita urgentemente di ulteriori contributi finanziari», ha aggiunto. Servirebbero, infatti, circa 100mila euro per portare a termine il lavoro, svelando così la bellezza di questo sito archeologico.

Un sito riattivato nel 2019 «mettendo in luce le strutture residenziali della villa su un'ampia area di proprietà dell'azienda agricola Benedetti», ha raccontato la Soprintendenza di Verona. Grazie proprio all'azienda agricola è stato possibile installare le coperture provvisorie dello scavo. Coperture che proteggono i mosaici scoperti e ne rendono possibile la visione ed il restauro, in attesa che l'intera area possa essere stabilmente musealizzata.
«A gennaio 2022, lo scavo è ripreso nella nuova area di proprietà della società agricola Franchini che, come già l'azienda Benedetti, ha generosamente messo a disposizione i mezzi e sostenuto le spese per le operazioni preliminari allo scavo nel quadro di uno specifico accordo di valorizzazione pubblico-privato - ha spiegato ancora la Soprintendenza - Anche questo nuovo intervento è realizzato dalla Sap Società Archeologica, sotto la direzione scientifica di Gianni De Zuccato. Il finanziamento è stato concesso dal Bacino Imbrifero Montano dell'Adige, grazie all'intervento del Comune di Negrar di Valpolicella». Tutto questo ha permesso di scoprire le decorazioni presentate ieri. Una presentazione a cui il soprintendente Vincenzo Tinè ha aggiunto un appello per finanziare ulteriormente gli scavi, così da poterli completare.

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