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Violenza sulla donne, per gli uomini che maltrattano c'è lo sportello Nav

Si tratta di un servizio che permette a chi è violento di trovare l'aiuto e il supporto necessario per poter cambiare

Nella seduta di giovedì scorso, 3 giugno, la quinta commissione del consiglio comunale di Verona si è occupata del delicato tema della violenza sulle donne, affrontandolo però dalla prospettiva di chi la violenza la compie ovvero gli uomini maltrattanti. L'analisi è stata possibile grazie all'audizione del dottor Andrea Pasetto, psicologo del centro di psicoterapia cognitiva di Verona. «Il dottor Pasetto ha dato uno spunto illuminante, perché spesso chi vive la violenza nella coppia non riesce a porsi e a rispondere a una domanda fondamentale - ha commentato la presidente della commissione Maria Fiore Adami - "Che cosa ti tiene legata, ancora, a questa persona?" è l'interrogativo cruciale, la cui risposta deve essere accolta attraverso i numerosi punti di ascolto sul territorio, tra cui il Centro Antiviolenza Petra».

LA VIDEOREGISTRAZIONE DELLA RIUNIONE DEL 3 GIUGNO DELLA QUINTA COMMISSIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI VERONA

Ma oltre ai centri antiviolenza, esistono anche altri sportelli di ascolto. E tra questi c'è il Nav ("Non agire violenza, scegli il cambiamento"), uno sportello che permette a chi esercita violenza di trovare l'aiuto e il supporto necessario per poter cambiare. «Per contrastare la violenza è necessaria la prevenzione nelle scuole, ma allo stesso modo bisogna dare voce a chi convive con il disagio che lo porta a essere violento - ha aggiunto Adami - Lo spazio di ascolto Nav dà proprio questa possibilità. Si possono intraprendere percorsi di terapia singola o di gruppo, permettendo quindi il confronto e la condivisione. E il contrasto alla violenza avviene anche attraverso la rete di assistenti sociali, forze dell'ordine e avvocati, nata per volontà della Regione. Grazie alle loro segnalazioni gli uomini maltrattanti vengono indirizzati verso lo sportello d'ascolto».

Il 2020 è stato un anno particolare per la lotta ai maltrattamenti perché, a causa delle chiusure, le situazioni di violenza si sono spesso esacerbate e i casi di dipendenza economica femminile sono aumentati. Eppure emerge un dato incoraggiante: su 45 casi di richiesta d'aiuto presso lo sportello, il 20% di questi si è rivolto spontaneamente a Nav, senza quindi che il sistema giudiziario rendesse il percorso di terapia strumentale a uno sconto di pena per le violenze commesse. «Rendere visibile e quindi accessibile un servizio come Nav è di vitale importanza, perché spesso se non si conoscono i mezzi per farlo non è possibile chiedere aiuto, o perlomeno ci si scoraggia nel farlo - ha concluso la consigliera Adami - Il cambiamento per chi agisce violenza è possibile».

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