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Dal Trentino alla Lombardia passando per il Veneto: anche Verona aderisce al Museo Diffuso del Risorgimento

Il Mudri è un progetto interregionale, che ha l’obiettivo di valorizzare l’ampio patrimonio storico, mettendo in rete l'80 per cento circa dei luoghi risorgimentali nazionali. Ass. Ugolini: «La nostra adesione convinta si motiva sia per i contenuti sia per la formula a rete che lo contraddistingue»

«Campi di battaglie, ossari, monumenti, palazzi storici, caserme, cippi, musei legati ai protagonisti e agli eventi storici che permisero al nostro paese di diventare una nazione». È in tutto questo che consiste infatti il MuDRi, ovvero il Museo Diffuso del Risorgimento, al quale anche il Comune di Verona fa sapere di aver aderito su proposta dell'assessora a cultura e turismo Marta Ugolini. «È un progetto interregionale - spiega una nota di Palazzo Barbieri - che mette in rete il patrimonio culturale, coinvolgendo 37 Comuni delle province di Brescia, Verona, Vicenza e Trento. Con la creazione del Museo Diffuso del Risorgimento i Comuni costituenti si propongono di valorizzare il loro patrimonio storico e paesaggistico legato agli avvenimenti del Risorgimento».

L’assessora alla cultura e turismo, Marta Ugolini, ha quindi evidenziato: «A Verona abbiamo abbracciato con entusiasmo la proposta della Provincia di Mantova di entrare nel progetto MuDRI. La nostra adesione convinta si motiva sia per i contenuti sia per la formula a rete che lo contraddistingue, mettendo a sistema beni culturali, territori, comuni, altri enti locali, associazioni e fondazioni a beneficio della memoria storica dell’Italia. Va anche ricordato che Verona detiene un ricco patrimonio monumentale e di reperti sul Risorgimento e che, a partire dal 2009, la direzione Musei civici ha curato un progetto di ricognizione e riordino dei materiali che costituivano l’esposizione al pubblico del Museo del Risorgimento, inaugurata nel 1938 a palazzo Emilei Forti e poi chiusa definitivamente nel 1953. Si è creato un archivio digitale, che consente di ricostruire virtualmente il patrimonio nella sua interezza. L'archivio è consultabile online all'indirizzo museorisorgimento.comune.verona.it e sarà la base di partenza per i futuri progetti di valorizzazione».

Cos'è il MudRi

Secondo quanto spiegato in una nota dal Comune di Verona, «il progetto si rivolge ad una pluralità di destinatari: dagli studenti delle scuole, ai cittadini delle comunità coinvolte e agli imponenti flussi turistici che gravitano nei luoghi del Risorgimento: si pensi ai milioni di presenze turistiche nel Lago di Garda». L'area geografica collocata a ridosso del Lago di Garda e definita dai fiumi Mincio e Po, infatti, «è stata interessata da tutte le campagne militari, condotte tra il 1848 e il 1866 dal Regno di Sardegna e dopo il 1861 dal Regno d'Italia». Il MudRi, viene poi precisato, «si rifà alle idee del celebre museologo Fredi Drugman negli anni '70, sull'interconnessione tra il patrimonio immateriale e materiale del territorio e i beni conservati nei suoi musei» e «mette in relazione le emergenze storiche e le peculiarità memoriali presenti nel territorio».

Proprio per la sua estensione, il MudRi è suddiviso in dieci aree, individuate in base alla omogeneità dei fatti storici che vi si sono svolti e alla loro geografia: Po mantovano, Alto Mincio, Colli Morenici, Alta pianura padana; Monte Baldo, Valli Giudicarie, Fiume Adige, Monti Berici, Il Quadrilatero - al quale appartenevano Mantova, Peschiera, Legnago e Verona - , l'Oglio-Chiese. Il MuDRi comprende anche, attualmente, 13 associazioni e 181 beni immobili.

La costituzione di questa rete, spiegano da Palazzo Barbieri, «permetterà di concordare secondo linee omogenee e unitarie sui programmi celebrativi e commemorativi, di collaborare con enti e istituti storici del territorio e con associazioni locali interessate alle tematiche in parola, di definire un programma di manifestazioni per la valorizzazione dei beni risorgimentali e dei contesti territoriali, di predisporre un programma strategico di valorizzazione territoriale per partecipare agli avvisi e alle linee di finanziamento regionali, ministeriali e comunitarie e/o ai bandi delle fondazioni bancarie».

Tra gli enti aderenti al protocollo figurano i Comuni di Borgo Virgilio, Castelnuovo del Garda, Castiglione delle Stiviere, Curtatone, Desenzano, Goito, Legnago, Marmirolo, Medole, Montichiari, Monzambano, Ponti sul Mincio, Peschiera del Garda, Roncoferraro, Sermide e Felonica, Solferino, Sommacampagna, Sona, Valeggio sul Mincio e Volta Mantovana e Villafranca e ora Verona. Tra le associazioni e le fondazioni, l'Associazione Culturale Créa di Custoza, Associazione Culturale Faro Tricolore, Associazione Napoleonica d'Italia, Coordinamento Nazionale delle Associazioni Risorgimentali "Il Ferruccio"; le Fondazioni e Istituti: Fondazione Fioroni di Legnago, Istituto della Storia del Risorgimento Italiano Comitato di Mantova, Istituto Veronese per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, Istituto Mantovano di storia contemporanea.

«Una decisione davvero opportuna, - ha commentato infine Alberto Battaggia, presidente della Commissione cultura e turismo, che aveva ospitato il mese scorso i responsabili del progetto Carlo Saletti e Roberto Solieri e la dirigente dell'area cultura della Provincia di Mantova Moira Sbravati - in grado di dare slancio all'intero progetto, considerando sia l'enorme importanza che ha avuto Verona, storicamente, quale perno del sistema di difesa militare asburgica del Quadrilatero, sia l'importanza delle decisive battaglie combattute nei nostri territori e in quelli vicini: da Santa Lucia a Custoza a San Martino e Solferino a Rivoli».

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