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Nata a Mosca, in scena al Filarmonico di Verona: «Provo vergogna per questa guerra decisa dal dittatore russo»

Non usa giri di parole il mezzosoprano russo Boldyreva, sul palco del Teatro Filarmonico nei giorni scorsi, condannando quello che definisce il «folle attacco» della Russia nei confronti dell'Ucraina

A Verona ci è giunta per calcare un palcoscenico importante come quello del Teatro Filarmonico, dove fino a quache giorno fa era di scena il Rigoletto. Il mezzosoprano Anastasia Boldyreva ha origini russe e, tra una rappresentazione e l'altra nel ruolo della bella Maddalena, ha avuto modo di concedersi un tour per Verona. A testimoniarlo sono alcune fotografie che l'artista ha condiviso pubblicamente sui social dove è molto seguita. Ma Boldyreva non si è limitata a questo, anzi, ha accompagnato le suddette fotografie con un lungo messaggio dai toni forti che, inevitabilmente, si è concentrato su quanto sta avvenendo ormai da circa due settimane in Ucraina.

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Anastasia Boldyreva a Verona - foto Facebook Anastasia Boldyreva - mezzosoprano

Guerra Russia Ucraina: ultime notizie in diretta

«Lavorare durante questa tragica guerra è davvero difficile. - spiega Anastasia Boldyreva - Provare a divertirsi, qui presso il Teatro Filarmonico di Verona, mi crea profondo imbarazzo. Un attimo prima di entrare in palcoscenico, il mio pensiero va verso quello che sta succedendo in Ucraina e alle vittime di questo orrore. Essendo nata a Mosca, non riesco a non sentirmi in colpa e cerco invano di trovare delle giustificazioni a questo folle attacco deciso dal dittatore russo».

L'artista ha quindi brevemente ripercorso la propria vita, riservando ulteriori dure critiche nei confronti del presidente della Federazione Russa: «Ho lasciato il mio paese d’origine quasi 20 anni fa ed oggi mi sento italiana, cittadina del mondo, sebbene legata alla cultura russa, alla nostra bella lingua, ai grandi artisti, scrittori, poeti e musicisti che ci hanno fatto amare dal mondo intero. Non ho mai condiviso la politica di Putin, nemmeno quando ci sembrava normale, non l’ho mai votato e non ho mai pensato che facesse cose giuste per il mio paese. Allora, mi domando perché, in questi giorni, mi sento responsabile e provo vergogna per questa orribile guerra fratricida, che in Russia non viene neanche chiamata col suo vero nome».

Chiaro ed esplicito il riferimento alla censura imposta in questi giorni ai media, e non solo, da parte del governo in Russia. Il mezzosoprano conclude infine così il suo messaggio pubblicato sui social: «Oggi, camminando per le vie di Verona, il pensiero era fisso sulle vittime innocenti e gli amici ucraini che stanno soffrendo per questa tragedia voluta da un despota, oramai in preda a un delirio che mi è incomprensibile».

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