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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Carenza di medici in Veneto, specializzandi del primo anno in servizio: «È troppo presto»

È Giovanni Leoni, presidente Omceo Venezia, vicepresidente Omceo nazionale e segretario sindacato dirigenza medica Cimo, a commentare il provvedimento in tema di sanità approvato dal Consiglio regionale in questi giorni

«Noi ci abbiamo provato, il fatto che la Regione non ci abbia minimamente considerati non mi stupisce più di tanto, perché ormai la decisione era presa, ma noi come rappresentanti della professione i nostri principi, i nostri concetti, dobbiamo manifestarli al netto di quella che poi è la possibilità politica o meno che vengano accettati». È il presidente Omceo Venezia, vicepresidente Omceo nazionale e segretario sindacato dirigenza medica Cimo, Giovanni Leoni, a commentare all'agenzia "Dire" l'approvazione degli emendamenti alla norma di adeguamento ordinamentale in materia di sanità da parte del Consiglio regionale veneto avvenuta il 17 maggio. Sulla questione si è espressa anche la Fimmg veneta, il sindacato dei medici di medicina generale, lamentando il mancato confronto con la categoria e ora è Leoni, nelle vesti di di segretario sindacale, ad esprimere riserverve su diversi punti. 
Il presidente Omceo Venezia è partito dalla possibilità per gli specializzandi di prestare servizio nei pronto soccorso già dal primo anno. Secondo Leoni, «è troppo presto» e bisognerebbe invece «aspettare almeno il secondo anno». Dopodiché bisognerebbe prevedere un aumento per i medici dipendenti che svolgono prestazioni aggiuntive in tutti i reparti in cui c'è un decifit di personale e concorsi esperiti senza esito adeguato. Al momento, infatti, un medico specializzando che va a coprire una posizione prende 100 euro lordi l'ora, mentre un medico dipendente che copra la vacanza in extraorario prende 60 euro lordi l'ora, una cifra che non viene ritoccata da 15 anni.

Per quanto riguarda il dibattuto tema dei medici di base in corso di formazione, i cui pazienti sono aumentati da 650 a mille già dal primo anno, con la possibilità i arrivare a 1.200 a partire dal secondo, secondo Leoni la scelta «rischia di aumentare ancora i carichi di lavoro dei pronto soccorso, perché se il medico di base non è in grado di gestire alcune situazioni a un certo punto se non sa come fare manda il paziente in pronto soccorso e aumentano i codici bianchi». Quindi per il segretario Cimo assegnare troppi pazienti a medici in formazione potrebbe non essere una buona idea. «Per fare il medico di medicina generale bisogna anche imparare gestione del paziente con qualcuno vicino... Anche perché fino a ieri serviva la scuola, adesso improvvisamente non serve più. È strana la situazione», conclude Leoni.

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