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Attualità Centro storico / Via Carlo Montanari, 9

Mediatori civili si presentano: a Verona seguono circa mille casi ogni anno

Circa l’87,5 % delle mediazioni avviate in terra scaligera arrivano ad un accordo ed evitano agli interessati di finire in tribunale magari per problemi di eredità e con i vicini, ma anche per controversie per fallimenti e diffamazione

Problemi di eredità, liti condominiali ma anche controversie per fallimenti e diffamazione. Ecco che i mediatori civili possono entrare in campo per avviare una trattativa. Avvocati, commercialisti, ma anche agronomi, architetti e ingegneri, pronti a far dialogare le parti per risolvere i conflitti prima di arrivare in tribunale.
E a Verona sono circa mille le mediazioni che ogni anno vengono avviate, l’87,5 % delle quali portate a conclusione con un accordo.

Domani, venerdì 9 novembre, nell’aula magna di Scienza Giuridiche, in via Carlo Montanari 9, la squadra di professionisti Medyapro si presenterà alla cittadinanza. Al convegno “Per una mediazione di qualità” parteciperanno docenti, magistrati e avvocati di tutta Italia. L’iniziativa, aperta a tutta la cittadinanza, prenderà il via alle ore 9 con i saluti istituzionali e proseguirà in cinque sessioni di lavoro: esperienze e suggerimenti, evoluzione statistiche della mediazione, educazione e cultura, la parola ai magistrati e le nuove sfide.

La giornata, patrocinata dal Comune di Verona e organizzata da Medyapro in collaborazione con il dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona e con la Scuola Superiore della Magistratura, è stata presentata giovedì mattina dal vicesindaco Luca Zanotto. Erano presenti per Medyapro Fabio Felicini, Elisa Fichera, Guido Trabucchi, Cristina Donavizzi, Rossella Parisi, Maria Teresa Battista e Mirella Zamboni.

«La figura del mediatore civile – ha spiegato Zanotto – può risolvere tanti problemi, facendo risparmiare tempo al sistema giudiziario e allo stesso tempo trovando un accordo che vada bene ad entrambe le parti, evitando alle persone di dover arrivare davanti ad un giudice. Ecco perché l’invito alla giornata di domani è rivolto a tutti».

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