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L'impegno sociale di Mariangela Tarì premiato dal presidente Mattarella: sarà Cavaliere al Merito della Repubblica

Mariangela insegna a Verona, è autrice del libro "Il precipizio dell’amore" e riceverà l'onorificenza «per la sua preziosa, intensa e appassionata testimonianza delle difficoltà quotidiane legate alla condizione di caregiver familiare»

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito, motu proprio, trentatré onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità, del diritto alla salute e dei diritti dell'infanzia. Il presidente Mattarella, tra i tanti esempi presenti nella società civile e nelle istituzioni, ha individuato alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani.

La cerimonia di consegna delle onorificenze si svolgerà al Palazzo del Quirinale il 29 novembre 2021 alle ore 11 e riguarderà gli insigniti del 2020 e 2021. Tra di loro vi è anche una donna nata a Taranto e insegnante a Verona, la 47enne Mariangela Tarì che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deciso di nominare Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana con la seguente motivazione: «Per la sua preziosa, intensa e appassionata testimonianza delle difficoltà quotidiane legate alla condizione di caregiver familiare». La vita di Mariangela è così condensata nella nota che ne annuncia il prossimo conferimento dell'onorificenza: «Insegnante di sostegno. Madre di Sofia, bambina disabile, e di Bruno, colpito a 5 anni da un tumore al cervello».

La stessa Mariangela Tarì è anche autrice del libro "Il precipizio dell’amore" che trae origine da una lettera pubblicata sulla prima pagina del quotidiano La Repubblica nel 2018, prima testimonianza pubblica della vita della sua famiglia e di quanti condividono il compito di prendersi cura: i caregivers. Racconta anni di lotta quotidiana contro la malattia, la burocrazia e il continuo esercizio «di forzare la felicità». Ma comunica anche la spinta a farsi promotori di qualcosa di importante. Si legge: «Il dolore è come l’amore, è una potenza creatrice». Con questo spirito ha fondato l’associazione di promozione sociale "La Casa di Sofia" (a cui è devoluto il ricavato del libro) che si occupa di migliorare la qualità della vita dei bambini con disabilità o gravemente malati attraverso la terapia ricreativa. È impegnata nella sensibilizzazione sulla condizione dei caregivers e sul tema del "dopo di noi".

Mariangela Tarì ha scritto: «Siamo circondati da persone che nascondono nella loro borsa dei pannolini arrotolati, questa è una storia grande che riguarda tutti…Il mio desiderio, la ragione per cui ho scritto questo libro, è di riuscire almeno un poco a trasformare un ragionamento astratto in una sensazione […]. Se, una volta spento il faro, la sensazione rimasta sarà di empatia, allora qualcosa di buono sarà stato fatto, perché la cura più importante di tutte è solo la relazione tra le persone. Le regole del gioco le si cambia stando insieme, stando in ascolto». Sulla questione del "dopo di noi" stigmatizza: «Alla politica chiedo di non portarmi a pregare che mia figlia muoia un secondo prima di me».

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