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Verona riempie Piazza Bra per manifestare contro la guerra in Ucraina

Tanti cittadini, associazioni e rappresentanti di istituzioni e partiti hanno chiesto a gran voce la pace. E nuovi presidi sono in programma per domenica

Verona, con migliaia di manifestanti scesi questa mattina, 27 febbraio, in Piazza Bra, ha dato una grande risposta all'appello promosso dalle Rete per la Pace e il Disarmo e dai sindacati Cgil, Cisl e Uil. Una risposta chiara e netta contro la guerra in corso in Ucraina ad opera della Russia di Vladimir Putin.
Semplici cittadini, associazioni e partiti hanno manifestato stamane e sono pronti a farlo anche domani sempre Piazza Bra, dove Malve di Ucraina, gruppo che riunisce le ucraine a Verona, ha organizzato un presidio dalle 10 alle 13 e dove si terrà anche una manifestazione dalle 11 alle 13 di +Europa, Azione, Partito Socialista, Italia Viva e Radicali Italiani.

Forte la presenza politica, in piazza questa mattina. Una presenza bipartisan ed anche istituzionale, perché oltre ai rappresentanti di maggioranza e opposizione c'erano anche il presidente della Provincia di Verona Manuela Scalzotto ed il sindaco Federico Sboarina. Il primo cittadino ha definito inaccettabile l'aggressione della Russia ed ha espresso solidarietà al popolo ucraino, ricordando la disponibilità all'accoglienza dei profughi. Una disponibilità condivisa con la diocesi scaligera, che con i suoi rappresentanti questa mattina ha portato in piazza un messaggio per la pace di Papa Francesco.
E a proposito di profughi, ieri, è partito dall'Ucraina un autobus con mamme e bambini in fuga dalla guerra. La destinazione finale del mezzo è Trento, ma c'è anche Verona tra le tappe intermedie di un viaggio di cui è impossibile stimare la durata. Nel capoluogo scaligero scenderanno dei passeggeri che saranno accolti da familiari o amici che vivono nel Veronese, nel Bresciano e nel Mantovano.

«Le piazze si riempiono con il popolo della pace - ha commentato il veronese Mao Valpiana presidente del Movimento Nonviolento - Dove le trattative dei governi hanno fallito, tocca alla gente mettere in campo la diplomazia dal basso, una pace fatta città per città. In questo conflitto c’è un aggressore e un aggredito, ma poi nella guerra non ci sono più cattivi e buoni, si diventa tutti colpevoli; perché la guerra è stata preparata, organizzata, finanziata. Le proposte di smilitarizzazione, di messa al bando delle armi nucleari, di creazione di zone neutrali, che il movimento per la pace ha elaborato e avanzato dal crollo del muro di Berlino in poi, non sono state raccolte. La politica dei governi europei ci ha chiuso le porte in faccia. La pace è troppo importante per lasciarla in mano ai soli pacifisti. Deve essere tutta l’opinione pubblica europea a prendere in mano la situazione».
«La bella e molto partecipata manifestazione ha dimostrato che in circostanze del genere non c’è nulla da inventare, la città di Verona e i cittadini veronesi sanno benissimo cosa chiedere a tutte le istituzioni locali», ha aggiunto Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune.
«Anche noi siamo convintamente in Piazza Bra a Verona per dire no alla guerra», hanno dichiarato i consiglieri di maggioranza Mauro Bonato, Paola Bressan e Daniele Perbellini.

partito democratico delegazione ucraina
(Esponenti PD con delegazione ucraina a Verona)

Mentre il Partito Democratico questa mattina, oltre ad essere presente in piazza, ha voluto incontrare anche i rappresentati della comunità ucraina di Verona. «Abbiamo espresso loro la nostra totale e incondizionata vicinanza e disponibilità ad agire in ogni dove per affrontare la crisi provocata dalla Russia ed impedire che le conseguenze siano irreversibili - hanno commentato gli esponenti locali del PD - Abbiamo ribadito che si tratta di una violazione inaccettabile della sovranità democratica e dell’integrità territoriale dell’Ucraina, avvenuta in spregio di ogni regola del diritto internazionale, rifiutando ogni tentativo di intesa negoziale e minando la pace e la stabilità dell’Europa. Abbiamo manifestato la nostra massima fermezza per trasmettere un messaggio di unità per la difesa della sicurezza europea e detto loro che insisteremo con l’adozione di misure e sanzioni stringenti e incisive nei confronti della Russia. Chiediamo a Verona la massima compattezza e di assumere decisioni anche dolorose, ma di fronte alla guerra, che mette in gioco la libertà, la democrazia e la convivenza dei popoli, nessuno può essere equivoco o tollerante».

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